Festa Ryder Cup a Roma, Chimenti e Malagò: «Un'impresa titanica»

Festa Ryder Cup a Roma, Chimenti e Malagò: «Un'impresa titanica»
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Mercoledì 16 Dicembre 2015, 19:52 - Ultimo aggiornamento: 20:13
È stato accolto con un fragoroso applauso nel Salone d'onore del Coni l'ingresso del trofeo della Ryder Cup, competizione che verrà ospitata nel 2022 a Roma.
A fare gli onori di casa, Giovanni Malagò, presidente del massimo organismo sportivo nazionale. Con lui Franco Chimenti, Presidente di CONI Servizi e Presidente della Federazione Italiana Golf; Keith Pelley, CEO dello European Tour; Richard Hills, Ryder Cup Director; Laura Biagiotti, Presidente del Marco Simone Golf & Country Club; Lavinia Biagiotti, Vicepresidente del Marco Simone Golf & Country Club; Marco Durante, coordinatore della candidatura italiana alla Ryder Cup. A moderare gli interventi, Chiara Geronzi, responsabile della comunicazione per la candidatura italiana alla Ryder Cup 2022.
L’incontro si è aperto con l’ingresso di Keith Pelley, tra le mani la Ryder Cup, che ha fatto bella mostra sul tavolo della conferenza.

«Sapremo personalizzare la Ryder Cup - ha detto Malagò - come sappiamo fare noi italiani». Dopo essersi rivolto a Franco Chimenti e a Laura Biagiotti “siete stati coraggiosi e avete trascinato anche il CONI” ha ringraziato il Governo «che è intervenuto con grandissima sollecitudine e risposte positive sulle esigenze che venivano giorno per giorno». Poi ha concluso: «Si aprono nuove prospettive in un mondo che avevamo visto solo da lontano, ma questa vittoria indica che quando lavoriamo tutti insieme, diventiamo praticamente imbattibili, perché mettiamo in campo anche le forze interpersonali e i nostri rapporti umani».

«E’ una splendida giornata per l’European Tour, per la Ryder Cup e per l’Italia - ha detto Pelley -. Siamo felici del successo di Roma. Era la migliore delle candidature e Franco Chimenti ha lavorato con grande passione insieme al suo ottimo staff mostrando coraggio, competenza e idee chiare. Quanto al campo avevano qualche preoccupazione, ma poi parlando con la famiglia Biagiotti abbiamo avuto le assicurazioni necessarie. Siamo sicuri che il Marco Simone Golf & Country Club diventerà un grande percorso di livello mondiale e contribuirà a far crescere il golf in Italia».

Laura Biagiotti ha espresso la sua soddisfazione: «Un’emozione più grande credo di non averla mai provata. Quando mi è giunta la notizia ho anche pensato che c’è stato del metodo in questa follia. E’ stata un’avventura meravigliosa, ma anche un grande sforzo. In questo momento voglio ricordare mio marito Gianni Cigna che ha fortemente voluto il percorso del Marco Simone. Noi lavoriamo nella moda e c’è molta affinità con il golf, perché entrambi implicano una sfida».

Lavinia Biagiotti ha ringraziato «tulle le persone straordinarie con cui abbiamo fatto un iter straordinario» insieme allo staff del circolo. Anche lei ha ricordato il padre. «Ha avuto la visione di costruire un campo per gare internazionali. E oggi ho portato qui una targa che aveva sul tavolo con la scritta “it can be done”».

Marco Durante ha guardato avanti: «Chi fa uno sport individuale come noi golfisti, comprende la forza di una squadra: siamo stati un team eccezionale e ringrazio tutte le persone che hanno lavorato dietro le quinte in una candidatura che ognuno di noi ha sentito sua. In prospettiva è una grande opportunità che porterà crescita e sviluppo e ad avere quei grandi numeri nei quali abbiano sempre sperato. Sarà un lungo percorso che faremo con la stessa dedizione e professionalità espressa fino ad oggi».

La conclusione al presidente Chimenti che, dopo aver ha raccontato alcuni aneddoti legati al cammino verso la Ryder Cup, ha aggiunto: «E’ stata un’impresa titanica. All’inizio quando annunciai l’idea della candidatura nessuno approvava. E’ passato un anno, abbiamo fatto un percorso molto difficoltoso e complicato. Inoltre, prevalere contro nazioni importanti come Germania, Spagna e Austria non era assolutamente pronosticabile. E invece è avvenuto, perché io un grandissimo fraterno formidabile amico, Giovanni Malagò, che mi ha sostenuto credendoci da subito. Alla fine ha avuto ragione. Abbiamo poi avuto il sostegno del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che è stato molto sensibile, e di otto ministeri che ci hanno supportato insieme a tutti i più grandi imprenditori italiani. Con il loro appoggio siamo arrivati al successo».
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