Europei nuoto, bronzo di Rachele Bruni nella 5 km

Europei nuoto, bronzo di Rachele Bruni nella 5 km
di Piero Mei
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Mercoledì 8 Agosto 2018, 12:17 - Ultimo aggiornamento: 14:18

GLASGOW Quel ramo del lago scozzese, che si chiama Loch Lomond (Nessie, il mostro di Lochness, è assai più a nord), forse non volge a mezzogiorno ma sì verso il podio europeo. E’ cominciata la rassegna continentale del nuoto di fondo, in questo lago a ovest di Glasgow, acqua scura per le alghe che crescono sul fondom acqua fredda perché la temperatura gira intorno ai 17 gradi. Scendesse sotto i 16, la gara sarebbe proibita; tra i 16 e i 18 i nuotatori sono obbligati ad indossare la muta; oltre, possono o menO, oltre i 20 è proibita.

Verso il podio volge anche Rachele Bruni: la prima gara, la 5 chilometri femminile, la vede protagonista con la medaglia di bronzo. Primattrice la bionda olandese Sharon Van Rouwendaal, allenata da Philippe Lucas, l’Asterix francese che accompagnò la Pellegrini ai trionfi di Shangai.

Sharon dà presto lo strappo che uccide (di solito lo faceva più tardi) e solo la tedesca Beck riesce a seguirla, finché non molla anch’essa. Nel gruppetto distaccato (più di 40 secondi alla fine) le azzurre tengono banco: Rachele sarà la prima di loro, colpendo con uno strappetto all’inizio dell’imbuto giallorosso (è il colore dei cordoli e delle boe: da un lato giallo, dall’altro rosso), Arianna Bridi la seguirà con il quinto posto e Martina De Memme, tremante per il freddo, finirà settima.

DOMANI LA 10

La Bruni, argento olimpico a Rio (l’unica gara nel palinsesto a cinque cerchi per ora è la 10 chilometri) prende non solo la prima medaglia dell’Italfondo qui, ma anche la sua dodicesima personale ha detto che: “Non pensavo che Sharon staccasse così; sono rimasta calma ed ho cercato anche di risparmiare un po’ per domani”.

Domani si nuota la 10 chilometri: anche Arianna Bridi pensa a quella: “La muta mi fa sentire come legata, imbrigliata” dice. All’acqua fredda è abituata, si allena nel lago di Carezza. Ma è proprio l’indumento, spessore ora 3 ora millimetri, peso variabile scondo la taglia, che provoca reazioni diverse sugli atleti: aumenta il galleggiamento ma confonde lo stile. E chi è leggero risulta così “penalizzato” due volte.

Nella 10 la terza azzurra sarà la Gabrielleschi. Martina De Memme, fresca d’uscita dalla piscina, s’è piazzata settima: “Gran differenza nuotare a 26 gradi o a 17; mi debbo abituare; e anche la muta ha influenza non solo tecnica, ma pure psicologica” dice e non vede l’ora di trovare un po’ di caldo. La temperatura atmosferica è sui 15 gradi. Però sta per uscire il sole.

BRAVI RAGAZZI

I ragazzi della gara maschile, due esordienti e un giovanissimo più esperto, finiscono per piazzarsi quinto (Marcello Guidi), nono (Pasquale Sanzullo) e tredicesimo (Andrea Manzi). Vince l’ungherese Rasovszky davanti a due francesi, Reymond e Fontaine.

Lo staff italiano è contento: forse ci si aspettava qualcosa in più da Manzi, ma i due deb, rapati a zero come da usanza di matricola, debbono farsi le ossa e cominciare, oltre che a prendere le botte, anche a darle ed a scansare gli avversari.

“Sono contento a metà; se avessi trovato la strada libera avrei potuto fare meglio” dice Guidi alludendo all’intralcio del tedesco Muffels che in certi si muoveva come chi per strada non dà strada al sorpasso, uno sportellatore; lo “scugnizzo” Pasqualino, fratello di Mario Sanzullo, dice che alla fine “non ne potevo più, avevo freddo; ma è tutta esperienza e gli altri non sono lontani”. Manzi, invece, è deluso: “Mai stato in gara, non so cosa mi sia successo; mi aspettavo molto di più”.

Domani per la 10 chilometri, la gara che Paltrinieri vorrebbe per Tokyo 2020, si cambia equipaggio: Simone Ruffini, Mario Sanzullo e Matteo Furlan.

E’ probabile che l’indiano in kilt, che porta le medaglie alla premiazione, preso a simbolo della multietnicità britannica, abbia qualcosa da consegnare a qualche azzurro.

Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it

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