Draghi alla premiazione dei Collari d'oro: «Lo sport è così importante che può avere dignità costituzionale»

Draghi alla premiazione dei Collari d'oro: «Lo sport è così importante che può avere dignità costituzionale»
di Alessandro Catapano
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Lunedì 20 Dicembre 2021, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 13:45

ROMA - Lo precedono i suoi ministri, tutti schierati in prima fila, dalla titolare dell’Interno Lamorgese al ricercatissimo Giorgetti, ormai una vecchia conoscenza dello sport. La sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma è il luogo scelto per il tradizionale vernissage natalizio dello sport italiano organizzato dal Coni, i Collari d’oro, mai come quest’anno meritatissimo. Sono 53, olimpici e paralimpici, un lungo, lunghissimo elenco di successi da applaudire, ancora una volta. 

L’ATTESA. Si inizia con un grande assente, il presidente del Cio - il Comitato olimpico internazionale - Thomas Bach, rimasto a terra per un guasto all’aereo; e una grande attesa, l’arrivo del presidente del Consiglio Mario Draghi. Sfilano i campioni che ci hanno fatto sognare per un’estate indimenticabile, in cui - come dice l’oro del karate, il carabiniere Luigi Busà - “ci siamo sentiti tutti orgogliosi di essere italiani”.

Celebrazione, ed evasione: questa festa è una parentesi in giorni in cui tengono banco questioni diventate macigni, la manovra da approvare, le nuove restrizioni da applicare per arginare omicron, la lunga, ormai tormentata corsa al Colle. Arriva mentre sul palco viene premiata l’atletica azzurra, davvero regina di questo 2021. Saluta tutti, sorride, racconta: “Sono stato educato a fare sport fin da bambino, mi ha lasciato una traccia indelebile, far sport a livello agonistico è profondamente educativo”. Tamberi gli regala a nome di tutto il gruppo un pezzo di asticella, uno dei simboli sportivi dell’anno. Sara Simeoni, una gloria dello sport ormai perfettamente nei panni della conduttrice, gli chiede di ripristinare i Giochi della Gioventù.

Sorrisi, battute, poi il messaggio portato qui, all’Auditorium.

IL MESSAGGIO. “I trionfi non bastano mai, ma dobbiamo saper apprezzare le vittorie. Ci ricorderemo a lungo questo 2021, i successi e il tricolore che avete sventolato tante volte. Siete entrati nella storia e avete portato con voi tutto il Paese. I successi sono merito del vostro talento, ma anche del sistema sportivo di cui fate parte”. Cita Federica Pellegrini e Valentino Rossi, “due grandi campioni che ringrazieremo per sempre”. Guarda al 2022, “un altro anno pieno di grandi eventi, affrontateli con la stessa determinazione che avete messo quest’anno”. E il futuro: “Diceva Gino Bartali, certe medaglie si appendono all’anima, non al collo. Prepariamo i successi dei prossimi 5, 10 anni. Continuate a farvi guidare dai valori che vi hanno portato fin qui”. "Lo sport è un elemento talmente importante che può avere dignità costituzionale. Quando pensiamo a cos'è più caratteristico della nostra formazione della nostra vita, pensiamo di dare una dignità costituzionale. Lo stesso vale per l'ambiente: elementi non presenti quando fu scritta la Costituzione", ha concluso il presidente Draghi.

Chiude Giovanni Malagò, padrone di casa, il più orgoglioso di tutti: “Solo gli Stati Uniti hanno vinto più di noi nel 2021, è un traguardo storico. E tra 44 giorni siamo a Pechino per l’Olimpiade invernale”. Si ricomincia.

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