Sci, Paris torna nel SuperG in Val d'Isere: «Punto sul mondiale in casa»

Paris
di Mario Nicoliello
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Sabato 12 Dicembre 2020, 00:40 - Ultimo aggiornamento: 11:24

Stamani alle 10.30 nel superG della Val d’Isere torna in gara Dominik Paris, che domani bisserà poi in discesa sempre sulla Oreiller-Killy. Alla vigilia del rientro l’azzurro si racconta al Messaggero. 

Come è stato riprendere dopo l’infortunio? 

Mi sono impegnato molto nella riabilitazione e nella preparazione, ora è tutto a posto. Sono curioso di vedere a che punto sono rispetto agli altri avversari. 

Quanto è stata dura dover accettare il lungo stop? 

È stata un’esperienza totalmente nuova, non avevo mai subito un infortunio così pesante. La famiglia mi ha aiutato molto, così come i medici e lo staff della Nazionale. 

Ha metabolizzato il rammarico per l’occasione persa? 

L’importante nella vita è guardare avanti, mai fermarsi sul passato. Ora, sto bene e guardo al futuro con fiducia. 

Avrebbe potuto vincere la Coppa senza l’infortunio? 

Mah, forse quella di specialità, non certo quella assoluta. In ogni caso, non è successo. C’è la nuova stagione che mi aspetta e quindi proverò a fare del mio meglio. 

Qual è il suo obiettivo? 

È presto per parlarne. Certamente, il Mondiale in casa sarà il momento più importante, ma ci sono tante gare che mi piacciono e nelle quali ho sempre il desiderio di fare bene. Ora però guardiamo giorno per giorno. 

Pensa che la bolla della coppa del mondo sia sicura? 

Dico che tutti stanno facendo il massimo sforzo perché lo sia, perché è interesse comune che le gare siano regolari fino alla fine della stagione. 

Chi è il favorito per vincere la Coppa del mondo? 

Kilde potrebbe anche ripetersi, ma ci sono pure Pinturault e alcuni giovani molto interessanti, come Odermatt. 

Tra l’oro iridato e la coppa di specialità cosa sceglierebbe? 

Tutti e due! È chiaro che la medaglia ai Mondiali è sempre un obiettivo importante, poi in Italia vale ancora di più.

Però la Coppa di specialità premia l’atleta migliore per tutta la stagione. È un trofeo che dà molto orgoglio. 

Punterà più su discesa o superG? 

Su entrambi, perché uno serve all’altro. Più o meno tutti i velocisti hanno qualcosa in più in una delle due discipline, ma per me sono gare dove si va veloci e sono felice di farle. 

Quale giovane consiglierebbe di seguire con attenzione? 

L’austriaco Danklmaier è molto cresciuto, così come sta crescendo Odermatt in tutte le discipline. Ma c'è anche Buzzi che ha già fatto vedere qualcosa di buono. 

Come mai gli italiani faticano nelle discipline tecniche? 

Il livello è alto e se si rimane indietro è difficile recuperare. De Aliprandini però è molto vicino ai migliori e nello slalom gli azzurri sono in crescita. 

Pensa che sia stato giusto chiudere gli impianti da sci in Italia fino alla Befana? 

È un periodo sicuramente duro per la montagna, che in gran parte vive sull’indotto degli impianti. Speriamo che dopo il 7 di gennaio vada tutto bene e si possa recuperare quanto è stato perso. 

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