“Leap of faith”, atto di fede, è il titolo del libro che sta per uscire in Inghilterra, nel quale Dettori racconta Frankie. Le sue forze e le sue debolezze, le vittorie e le cadute, vere le prime, metaforiche e no le seconde. Compresa una con un aeroplano sull’erba di un ippodromo e un’altra con un cedimento alla cocaina che gli costò una lunga squalifica di un moralista mondo sovente tacciato d’immoralità, e la rottura di un contratto da top player con la Godolphin, la scuderia dello sceicco Mohammed, il governante del Dubai attualmente sotto tiro giudiziario nel Regno Unito per le “angherie” di cui lo accusa la quarta moglie, principessa di Giordania. L’atto di fede è forse anche quello dei piccoli scommettitori di tutto il mondo che investono quel poco che risparmiano su di lui, e spesso vanno alla cassa. Ma è anche quello di un ragazzo di 15 anni che il papà Gianfranco, grande fantino anche lui, ma “non fu sì forte il padre”, spedì ad imparare il mestiere di “cavallaro” (e cavaliere) in quella specie di università in materia che è la cittadina di Newmarket, nel Suffolk. Pochi soldi, nessuna parola d’inglese. Le ha imparate poi tutte, tanto da raccontarsi a Boris Starling, il “ghostwriter” dell’atto di fede (editore Harper&Collins, 20 sterline il prezzo, in uscita domani) e poi a Simon Hattestone, che lo ha raggiunto e intervistato per il Guardian in quel di Newmarket, in una casa piena di coppe e trofei, di palestre da “tortura” e di animali d’ogni razza, cani, ponies ed asinelli compresi. C’era anche Catherine, la moglie, ed è splendida la risposta alla domanda “è facile la vita da moglie di un fantino?”: «Sì - ha sorriso Catherine -, non devi mai cucinare niente». Perché Frankie, per ragioni di peso, deve tenersi entro i canonici 54 o pochi grammi di più e dunque pollo e acqua sono il suo pane quotidiano. Pane si fa per dire.
RIVALITÀ
C’erano anche nell’aria (e sono nell’”Atto di fede”) Lester Piggott e la Regina. Che mai sarebbe l’ippica senza questi due? Piggott è stato il più grande fantino di sempre finché non è salito in sella Frankie: Max Allegri direbbe che fra i due c’è un corto muso alla fine della carriera.