De Carolis, impresa a Milano: Scardina va ko alla 5° ripresa

Un colpo sferrato da De Carolis durante l'incontro con Scardina
di Giacomo Rossetti
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Sabato 14 Maggio 2022, 10:00

Guai a sottovalutare il cuore di Giovanni De Carolis. E guai, viene da dire, a sopravvalutare pugili come Daniele Scardina, che - per quanto dotati - si sono costruiti (anzi, sarebbe meglio dire che gli è stata costruita) una carriera fatta di vittorie spesso scontate. Nella notte di Milano i nodi sono venuti al pettine: all'Allianz Cloud 'Giò' ha messo in piedi un match magistrale, disintegrando il rivale alla quinta ripresa e sfilandogli la cintura di campione Intercontinentale WBO dei supermedi.

Le apparenze ingannano

I bookmakers, i non esperti di pugilato (ma anche molti addetti ai lavori) davano per sicura la vittoria del classe '92 di Rozzano (ma che da anni vive e si allena a Miami). Più giovane di De Carolis, nel suo 'prime' di carriera come direbbero gli americani, anche più mediatico per la sua vita social e la passata relazione con Diletta Leotta: Scardina si presentava sul ring come l'uomo da battere, mentre al capitolino avevano quasi fatto fare la figura dell'agnello sacrificale. Però De Carolis il pugilato non l'ha iniziato a fare mica ieri: è stato forgiato da colui che è considerato da molti il miglior allenatore italiano, Italo Mattioli. E all'angolo poteva contare su un altro maestro di valore come Luigi Ascani e sul preparatore Antonello Regina. Tre nomi che fanno meno scena di Gue Pequeno, il cantante amico di Scardina e che ha accompagnato 'King Toretto' al momento dell'ingresso sul ring.

Dominio romano

Non c'è stata storia, dall'inizio alla fine di 5 riprese che sono letteralmente volate. Giovanni parte aggressivo, prende le redini del match; nel secondo round, arriva il primo campanello d'allarme per il pugile di casa, che si prende un violentissimo gancio sinistro in faccia.

Qui Daniele fa vedere doti da buon incassatore, che non gli bastano però alla quarta ripresa, quando De Carolis lo incrocia con un destro e poi sfoga la sua furia: tre ganci destri, uno sinistro, tutti al volto e uno più forte dell'altro, scaraventano a terra (per la prima volta in carriera) uno Scardina con la guardia ormai abbassata. Poi l'arbitro Palomo si prende la scena con un carosello ridicolo: lo spagnolo ritiene che il pugile milanese possa continuare a combattere (contro la palese realtà dei fatti) e smette di contarlo, facendo scorrere il tempo e permettendo a Scardina di recuperare all'angolo. Però ormai la sua sorte è segnata: il quinto round dura pochi secondi, quanti bastano a De Carolis di costringere Palomo a interrompere il match, con l'ennesima sfuriata.

"Conoscevo i suoi punti deboli"

Il supermedio romano ha dato una svolta poderosa alla sua carriera, dimostrando di avere nove vite come i gatti: tante volte i suoi detrattori lo hanno ato per finito, l'ultima volta dopo la delusione di un anno fa, quando a Manchester deluse nell'Europeo contro Lerrone Richards (dove però era infortunato al braccio). "Io sono un pugile che a volte rende tantisismo, a volte pochissimo - racconta emozionato a fine match l'ex campione del mondo WBA - Ma non avrei accettato il match se non mi fossi sentiro in formissima: sapevamo i suoi punti deboli, dopo i primi round gli ho preso le misure, e gli ho messo il mio colpo migliore, il gancio destro seguito dal gancio sinistro". Le lacrime di gioia di Italo Mattioli, che lo conosce da quando era ventenne, dicono tutto.

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