Le Olimpiadi di Tokyo verso il rinvio: scatta il valzer delle date

Le Olimpiadi di Tokyo verso il rinvio: scatta il valzer delle date
di Gianluca Cordella
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Martedì 24 Marzo 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 19:05

Con il mondo dello sport immobilizzato dall’emergenza Coronavirus, i bookmakers inglesi, che storicamente non devono imparare da nessuno a fare il proprio lavoro, si sono scatenati sul tema caldo del momento: che succederà alle Olimpiadi di Tokyo? Nemmeno a dirlo: la nota del Cio e le famose quattro settimane per prendere una decisione sulle date hanno fatto decollare le quote per quei pochi ancora convinti che si potesse andare avanti nelle date previste (inizio 24 luglio, fine 9 agosto). Le parole di ieri del premier giapponese Shinzo Abe hanno fatto il resto. «È difficile poter pensare di organizzare i Giochi in questo contesto, dobbiamo prendere una decisione che includa un possibile rinvio». E, d’altra parte, sponsor, media, atleti a titolo personale e oltre 200 tra comitati olimpici nazionali e federazioni sportive internazionali hanno chiesto negli ultimi giorni di spostare i Giochi di Tokyo dalla loro originaria collocazione. Se, dunque, rinviare appare ormai la decisione più saggia e scontata, il rebus da risolvere è a quando. 

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ENTRO L’ANNO
Il ministro per lo Sport nipponico, Seiko Hashimoto, lo ha detto appena i contorni dell’emergenza sanitaria mondiale hanno cominciato a delinearsi. «Il contratto prevede che i Giochi si svolgano entro il 2020». E quella prima apertura al rinvio resta tutt’ora l’ipotesi preferita dal Cio e dal Giappone, giustamente preoccupato anche dalle ricadute economiche legate a uno slittamento più a lunga gittata. Tuttavia è uno scenario che sbatte sulla realtà. In primo luogo per la situazione ambientale mondiale: chi è in grado di dire quando sarà cessata l’emergenza? Calendarizzare i Giochi a ottobre, come avvenne nel 1964 proprio a Tokyo, non metterebbe il Giappone al riparo dal rischio di un clamoroso doppio rinvio. E, in ogni caso - come ha ricordato anche ieri il presidente della Federbasket Gianni Petrucci - bisogna garantire agli atleti di poter arrivare alle competizioni nella condizione ideale, fisica e mentale, che è proprio la battaglia che comitati olimpici nazionali e federazioni internazionali stanno combattendo in questi giorni. Come se non bastasse, l’incubo pandemia ha spinto alcuni comitati olimpici a mettersi di traverso. Canada, Australia e Germania hanno scritto al Cio, o hanno annunciato che lo faranno a breve, per chiedere lo slittamento al prossimo anno. Nei primi due casi la richiesta è accompagnata da una minaccia: se i Giochi si terranno nel 2020, i Comitati olimpici non invieranno i rispettivi atleti. C’è, infine, un problema di calendari: i Giochi a ottobre costringerebbero tutte le federazioni nazionali (e non solo) a fare i salti mortali per portare a dama campionati e coppe. 

ESTATE 2021
«Il rinvio è stato deciso. I particolari non sono stati determinati, ma è probabile che i Giochi si tengano nel 2021». Parola di Dick Pound che del Cio è membro influente. Ma Losanna frena. «Inutile dire che la decisione presa non è cambiata (valutare gli scenari in 4 settimane, ndc)», scrive il Cio nella sua replica ufficiale. Ma, nel campo del possibilismo, quello dell’estate 2021 appare uno scenario credibile. La complicazione principale è legata al calendario. L’estate del prossimo anno sarà divisa tra i Mondiali di nuoto (16 luglio-1 agosto) e di atletica (6-15 agosto). E, tra giugno e luglio (ma questo sarebbe accaduto anche quest’anno) avrà gli Europei di calcio, a loro volta rinviati di un anno. Insomma, le due rassegne iridate andrebbero ricollocate. Il presidente dell’atletica mondiale, Sebastian Coe, ha già scritto al Cio chiedendo il rinvio delle Olimpiadi in tempi brevi e si è detto disposto a fare la propria parte. Parole scritte già, probabilmente, con la testa al 2021. Tra i contro c’è un problema di “vicinanza olimpica”. Con le Paralimpiadi in conclusione a fine agosto, il Cio avrebbe poco più di 5 mesi per gestire la macchina delle Olimpiadi invernali di Pechino, al via il 4 febbraio 2022. 

ESTATE 2022
C’è poi un terzo scenario, al momento meno probabile, che porta all’estate del 2022. Il calendario, pur in un anno di grandi eventi, sarebbe amico, con le Olimpiadi invernali a febbraio e i Mondiali di calcio a novembre. Insomma, estate libera se non fosse per i Giochi Asiatici, al via comunque il 10 settembre ad Hangzhou. Ma i problemi sono “agonistici”. Il Cio ha blindato i pass già conquistati: ma come si può considerare valido un pass olimpico conquistato in alcuni casi 3 anni prima? E poi ci sarebbe un’emorragia eccessiva di campioni agli ultimi Giochi. Una su tutti: Federica Pellegrini ha detto che aspetterebbe il 2021. Oltre, no. 

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