CONI, collare d'oro a Thomas Bach. Malagò: «Ha dato speranza al mondo in tempi complicati»

Il presidente del CIO: "Nel mio cuore sono italiano. Il CONI è un nostro pilastro"

CONI, collare d'oro a Thomas Bach. Malagò: "Ha dato speranza al mondo in tempi complicati"
di Giacomo Rossetti
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Venerdì 16 Settembre 2022, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 13:51

Presidenti federali, olimpionici ritirati e altri in attività, giornalisti: tutti loro oggi non avevano preso impegni per la cerimonia di consegna del Collare d'oro al merito sportivo a Thomas Bach. Un anno dopo il guasto all'aereo che impedì al presidente del CIO di ricevere il riconoscimento più prestigioso dello sport italiano, stavolta è filato tutto liscio e Bach è stato accolto con tutti gli onori da Giovanni Malagò, presidente del CONI: “Noi percepiamo la nostra storia di comitato olimpico come profondamente legata a quella del CIO. Il vostro simbolo è il nostro simbolo, e lo difenderemo sempre”, esordisce Malagò nella palestra monumentale di Palazzo H. Il premio va a Bach per “aver dato un segnale importante di speranza al mondo intero durante tempi complicati”, e non solo, in quanto l’ex schermidore tedesco ha il merito di “aver riportato gli atleti al centro del palcoscenico”. Malagò, prima di finire il suo intervento, quasi commosso ribadisce che Bach è il “carburante” del suo motore.

Il tributo degli amici

A quel punto, inizia il tributo dei tanti protagonisti del mondo a cinque cerchi verso il presidente del CIO. La prima è Federica Pellegrini, che promette di essere guidata - nella sua attività futura da membro del Comitato Olimpico Internazionale – non solo dal suo passato da atleta, ma dall’esempio di Bach stesso. Franco Carraro, ex presidente Coni, sottolinea il profondo legame di Bach col Belpaese, mentre Mario Pescante si sofferma sul rapporto di amicizia nato col dirigente tedesco all’epoca in cui entrambi concorrevano per il ruolo di vice-presidente CIO, nel 2006. Poi è il momento della ‘carrambata’: l’ex fiorettista azzurro Carlo Montano, sconfitto col team italiano nella finale a squadre di Montreal 1976 proprio dalla Germania Ovest di Bach, saluta con un abbraccio affettuoso l’ex rivale che non vedeva da anni: “Thomas è sempre stato un avversario ostico per i miei compagni, ma per me non tanto (ride, ndr)”.

E dopo una simpatica promessa tra i due di una “rivincita” (“Potrei ottenerla ai prossimi campionati del mondo…”, scherza il presidente del CIO), arriva il momento della consegna del collare.

“Sono italiano nel cuore”

“Nel mio cuore sono italiano. Ho tanti buoni amici qui, amo la vostra cultura e la vostra cucina”. È un Bach visibilmente emozionato quello che prende la parola dopo aver ricevuto l’onorificenza. “Caro Malagò, cari amici e autorità, è con estrema gratitudine che accetto questo prestigioso riconoscimento. Vi ringrazio dal profondo del mio cuore”. Questo premio, ricorda Bach è anche per il CIO, perché senza il supporto di così tante persone in giro per il mondo, “la nostra missione di rendere il mondo un posto migliore non potrebbe realizzarsi”. Un plauso se lo merita anche il Coni, che ha recitato, Bach dixit, “una parte importante nella realizzazione di Tokyo 2020 e Pechino 2022. Dopo due anni difficili, possiamo veramente dire: ce l'abbiamo fatta. In questo gli italiani sono stati una vera fonte d'ispirazione. Il CONI occupa un posto speciale nel mio cuore, ed è un vero pilastro del Comitato Olimpico Internazionale”. Oggi il presidente del CIO sarà ospite a pranzo del CONI, e nel pomeriggio incontrerà all’Acqua Acetosa gli atleti ucraini lì ospitati dallo scorso anno. Domani invece per Bach sarà tempo di equitazione: lo aspettano i Pratoni del Vivaro, dove si stanno tenendo i campionati mondiali di completo.

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