Civitanova alza la 7^ coppa Italia, 3-1 a Perugia. Si rivedranno per lo scudetto e la Champions?

Civitanova alza la 7^ coppa Italia, 3-1 a Perugia. Si rivedranno per lo scudetto e la Champions?
di Vanni Zagnoli
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 00:38

La final four di coppa Italia è un po’ come il festival di Sanremo, stesse emozioni. Senza pubblico, la festa si attenua di tanto, resta il piacere di vedere sfilare alcuni personaggi. 

La 7^ coccarda di Civitanova è facile, 3-1 con parziali bassi, di Perugia, senza Atanasijevic, di fatto. Il serbo ebbe il covid, poi problemi fisici, ha guidato il tifo dalla panchina e poco più. E’ stata la serata di Simon, il formidabile cubano, lo sportivo nostro più fisico, in assoluto. Questione di dna, poichè anche il padre ha la stessa imponenza. Centrale più forte al mondo di sicuro, ma incide così tanto, fra muro e battuta, che si può considerare il miglior giocatore in assoluto, nel ruolo che equivale al difensore, come ci raccontava Mauro Berruto.

L’ex ct si è raccontato a Lega volley, su youtube, con Zorzi e dopo Zaytsev, chissà se è rimasta ruggine, con lo zar, dopo l’esclusione dalla World league, con cui Berruto diede l’addio alla nazionale. Si è rivisto anche Gian Paolo Montali, da Traversetolo, Parma, parlare di volley, lui che è passato al calcio, alla Juve e ora al golf.

Sul parquet, il volley racconta di una Lube padrona, a mortificare l’entusiasmo di Gino Sarci, il patron umbro che sembra un cowboy. Si era preso Leon, tre stagioni fa, il bilancio è magretto, come disse quando perse l’ultima finale scudetto, quasi due anni fa. “Trento ha il budget più elevato”, ci risponde mentre va alla macchina. Cinque-sei milioni costano Civitanova e la sua Sir Safety, la Trentino di più, Modena di meno, ma con un sponsor nuovo risalirà.

Resta il dispiacere di vedere sempre le solite, è come dire Juve, Milan e Inter e una Roma, ecco, neanche un Napoli c’è un po’, all’orizzonte. “Manca sempre quel quid, alle altre - racconta Stefano Fanini, consigliere di Verona e vicepresidente di Lega -, a noi e a Milano, a Monza e a Piacenza”.

E poi a Padova. Ravenna aveva impegnato a fondo Perugia, Vibo è un miracolo fra le prime, ma è uscita negli ottavi, di coppa, Sora ha rinunciato, Cisterna (Latina) fatica.

Sono 12 squadre, in superlega, sarebbe bello vederne 20, come in serie A, almeno le 15 del basket.

“Adesso è dura, con il covid, dai budget è venuto meno un 15-20%”. Blengini parla di sponsor eroici e ha ragione. 

E’ l’Italia centrale, del volley, nel delle metropoli. “Napoli c’è stata, Roma a più riprese, ma adesso è in A3. Torino è lontana, Milano certo è forte, con il presidente Fusaro”.

Il volley trascina, anticipa il basket di due settimane, senza pubblico è tutto attutito, anche le rivalità.

C’è la coppa sul pullman della Lube, la presidentessa Simona Sileoni è sobria, sparisce, il contrario della modenese Catia Pedrini, del club più titolato e altrettanto in difficoltà, per un’eredità contestata da un figlia del marito, Antonio Barone, scomparso.

Il volley sta bene, la federazione anche, è al passo d’addio il presidente Pietro Bruno Cattaneo. Che differenza con il parmigiano Carlo Magri, primatista, con 6 mandati. “Io ho 74 anni - racconta -, lascia al vice, Manfredi, pugliese. Il nostro movimento sta bene”.

Si apparta con il presidente di Lega Massimo Righi, si scambiano doni. Sono alti come ex giocatori. “Anch’io ero un atleta - dice Cattaneo -, ero nella Pro Patria, con Stefano Mei”.

Già, l’atletica insedia un ex grande, storia unica, nel nostro sport di vertice. La pallavolo sta bene. “Proviamo ad avvicinare la pallacanestro”, dice Fanini, di Verona, mai semifinalista scudetto, mentre nel volley neanche Stoitchev, vincitutto con Trento, nello scorso decennio, fa miracoli.

E’ l’Italia centrale, del volley, il derby Marche-Umbria, che premia sempre Lube, escluso in supercoppa, il trofeo di inizio stagione. 

Presto inizieranno i playoff, poi torna Blengini, con la nazionale. Gliel’abbiamo giurata, se vincerà l’oro andremo sotto casa sua, a Torino, a raccontare la sua famiglia. Cinque anni fa fu 3-0 con il Brasile, a Tokyo è durissima. “E poi si faranno, le olimpiadi?”, si chiede Cattaneo. Lui andrà, si spera nella quarta finale, dopo le uscite ai quarti al mondiale italiano e agli Europei. Giannelli è il miglior regista al mondo, Juantorena ancora gran schiacciatore, a 36 anni, l’altra banda è da identificare, al centro Mazzone, di Modena, e Anzani, della Lube, Zaytsev, che tornerà dalla Russia. Libero Colaci o Balaso, è simile, il rendimento. Mercoledì sarà di nuovo Perugia-Civitanova, di campionato, sarà probabilmente la finale scudetto - se Trento non elimina i marchigiani -, e anche della Champions league. E poi si ripartirà, con la supercoppa, in autunno.

Cucinieri e sicurezza sul lavoro, Giulianelli e Sirci, i ds Recine, padre d’arte, e Cormio, ex giornalista, i coach Heynen, belga, e Fefè De Giorgi. Che andrà in nazionale, se Gianlorenzo Blengini lascerà.

Civitanova fa la Juve di Agnelli, ormai, Perugia l’antiJuve, Trento scalcia per salire, Modena resiste. Piacenza, ecco, ha soldi per rientrare fra le favolose 4. Come 4 anni fa, in coppa Italia.

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