Ciclismo, Nizzolo: «Sogno il Giro con la maglia tricolore»

Ciclismo, Nizzolo: «Sogno il Giro con la maglia tricolore»
di Carlo Gugliotta
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Sabato 9 Gennaio 2021, 07:35

Giacomo Nizzolo è stato uno dei più grandi protagonisti italiani della scorsa stagione ciclistica. Nel giro di pochi giorni, il corridore milanese è riuscito a conquistare sia la maglia tricolore di campione d’Italia che quella di campione europeo. Una grande stagione, terminata purtroppo prima del tempo in seguito ai postumi della caduta che lo ha costretto al ritiro durante lo scorso Tour de France. Ma per il 2021, Nizzolo sogna ancora in grande, con l’obiettivo di riconfermarsi ad alti livelli sfoggiando il titolo di campione continentale. 
Questo inverno è abbastanza particolare, in quanto sono saltate le corse in Australia e le squadre hanno posticipato i ritiri al caldo. Come si sta allenando? 
«Sto preparando la nuova stagione sulle strade di casa. Sicuramente mi sono mancati un po’ i giorni di allenamento con delle temperature un po’ più calde rispetto a quelle che ci sono qui, ma dal 19 gennaio sarò in Spagna insieme al resto della squadra per preparare il 2021. Il mio gruppo manterrà la bolla anti-Covid, prevista dai regolamenti, fino alla gara di esordio, che per me sarà a Besseges, in Francia. Ho trascorso un inverno abbastanza tranquillo fino ad adesso, anche se purtroppo pochi giorni fa ho avuto un piccolo incidente che mi ha costretto a fermarmi. Durante un allenamento in bici stavo per cadere e ho picchiato la gamba contro il manubrio. Ho riportato un piccolo ematoma, e ho perso una decina di giorni di allenamento. Però bisogna prendere le cose per come vengono: è stato un piccolo incidente di percorso. Il primo obiettivo sarà quello di farmi trovare pronto per il ritiro, al fine di potermi allenare al meglio con i miei compagni». 
La sua squadra ha rischiato di chiudere, ma poi è arrivato l’annuncio che proseguirà con la denominazione di Qhubeka-Assos. Ha avuto contatti con altri team? 
«C’è stata grande incertezza sul futuro della squadra, e quando si è diffusa la notizia delle difficoltà che si stavano vivendo, diverse squadre si sono fatte avanti per ingaggiarmi. Le ringrazio tutte, ma quando ho avuto delle rassicurazioni dai dirigenti di Assos non ci ho pensato due volte: ho voluto rimanere qui dove sono. Quello della Qhubeka-Assos è un progetto bellissimo, che sono felice di sposare in pieno: è primo team africano nel World Tour, e anche le iniziative promosse da Qhubeka, per donare delle biciclette alle popolazioni africane, sono davvero degne di nota». 
Lei ha conquistato due maglie nel 2020, quella di campione d’Italia e quella di campione d’Europa. A quale si ente più legato? 
«Sono state due emozioni molto intense e sono fortemente legato a entrambe. La vittoria del titolo italiano è stato un tornare dove ero stato, perché avevo vinto questo titolo già nel 2016. La maglia europea, invece, non l’avevo mai conquistata. Vincerle a distanza di pochi giorni è stato straordinario. Paragonarle non è giusto secondo me, anche perché sono arrivate da situazioni di gara completamente diverse. Sono state entrambe due emozioni uniche. Da regolamento devo vestire la maglia di campione europeo, ma vorrei che sopra ci fosse anche un segno tricolore, per poter sfoggiare entrambi i titoli conquistati».
Quest’anno Fabio Aru sarà suo compagno di squadra: pensa che questo possa essere l’ambiente giusto per un suo rilancio? 
«Non so quali esigenze possa avere Fabio, ma mi sento di dire che questo è davvero un ottimo ambiente. Se ha bisogno di tranquillità e fiducia, la Qhubeka-Assos è la formazione giusta per lui». 
Quali saranno i suoi obiettivi per il 2021? 
«Il primo obiettivo sarà la Milano-Sanremo.

Non nascondo che lo scorso anno, in questo periodo, mi sentivo meglio fisicamente, ma non voglio mettere le mani avanti. La Classicissima sarà il primo appuntamento cerchiato di rosso e spero di fare bene. Per quanto riguarda la partecipazione ai grandi giri, la mia idea è quella di prendere parte sia al Giro d’Italia che al Tour de France. Per me sarebbe importante essere in gara nella corsa rosa in qualità di campione italiano ed europeo in carica, ma capisco anche che il Tour è un appuntamento molto importante per il mio team. Sicuramente, durante il ritiro in Spagna, avremo modo di pianificare meglio la mia partecipazione alle grandi corse a tappe». 

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