«PUNTARE IL DITO E' TROPPO FACILE»
Il campione a cronometro è stato accusato in un libro di doping tecnologico, ma lui respinge al mittente tutte le accuse. «Il brutto nello sport, e nella vita in generale, è quando c'è un'accusa che non è vera, è brutto per una persona.
Sono stati momenti difficili e non belli per accuse non vere. Oggi si fa presto a puntare il dito quando uno lavora tanto e ha una bella casa..., o se uno va forte in bici. Viviamo in un mondo dove c'è tanta gelosia e invidia. Puntare solo il dito è troppo facile. La Russia, i problemi del calcio, le scommesse, penso che oggi ci sia meno doping nello sport, ma ci sono altre cose che non vanno bene. Io sono contento ora di andare in bici a casa con la famiglia con il motore, ma quando correvo le gambe erano il mio motore, sono quelle che fanno la differenza. Nella vita si vede la gente due volte, la ruota gira, se la giri in maniera sbagliata ti torna indietro. Se fai il cattivo ti torna indietro», ha aggiunto Cancellara, impegnato oggi sia come ambassador Laureus e per questo era a Montecarlo per gli Awards, sia in altri progetti.. «Sono coinvolto in vari progetti e adesso sono impegnato in un mio progetto che abbiamo inventato l'anno scorso e faremo nel 2018 a Follonica. Poi sono coinvolto nell'organizzazione del triathlon. Sono sports event e mi sto muovendo in questo senso e non faccio solo lavorare la gente ma lo faccio io in prima persona e questo mi dà stimoli, sono motivato. Del resto sono giovane, ho imparato tanto dallo sport ma ora la vita è diversa da prima, lo sportivo vive un incubo unico e da fuori è tutto differente, ma non ho voglia di tornare. Ho chiuso a Rio de Janeiro ed ho detto basta. A Tokyo ci voglio essere ma come spettatore», ha concluso il due volte campione olimpico.
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