Splende l'azzurro al Mondiale di Saitama
oro nella danza, bronzo per la Kostner

Splende l'azzurro al Mondiale di Saitama oro nella danza, bronzo per la Kostner
di Carlo Santi
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Sabato 29 Marzo 2014, 13:13 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 00:50

Splende il pattinaggio su ghiaccio azzurro in Giappone. Il Mondiale di Saitama ha lanciato Anna Cappellini e Luca Lanotte, primi nella danza. Poi Carolina Kostner ha conquistato la medaglia di bronzo nella prova individuale, la quarta di fila nella rassegna iridata per la bella fatina gardense, la sesta dal primo bronzo che Carolina si è messa al collo nel 2005. Ancora sul podio, lei seconda nell’edizione di un anno fa in Canada.

La giornata è cominciata con il titolo di Anna e Luca. Bravissimi i due danzatori lombardi, comasca lei, milanese lui, già campioni europei lo scorso gennaio a Budapest e sesti a Sochi. Un oro mondiale che ritorna a casa dopo il successo di Barbara Fuser Poli e Maurizio Margaglio più di un decennio fa (oro a Bratislava 2001) e un ritorno ai vertici dove l’Italia era stata, proprio con Fuser Poli e Margaglio e poi con un’altra coppia, Federica Faiella e Massimo Scali, terza ai Giochi di Torino 2006.

Oggi i due lombardi, che sul podio sembravano innamorati ma questa è una storia che appartiene solo al passato - adesso Anna e Luca sono solo amici e colleghi - hanno realizzato il loro trionfo danzando sulle note del musical “42nd street” (per il libero avevano scelto il Barbiere di Siviglia) senza commettere errori.

Hanno preceduto, loro primi con 69.70) i giovani canadesei Kaitlyn Weaver-Andrew Poje (69.20) e i francesi Nathalie Pechalat-Fabian Bouzat (68.20), oggi al passo d’addio dall’agonismo.

Per i nostri alfieri, Anna e Luca, quello Giapponese è stato il loro ottavo mondiale consecutivo; quarti un anno fa, adesso solo al vertice. Il loro segreto è «metterci il cuore» in ogni gara. Hanno rinfrescato una tradizione scivolando felici verso il trionfo. Con il successo, Anna e Luca, hanno intenzione di rilanciare l’Italia, la sua musica «che tutti ci invidiano» e allontanare la brutta immagine del Paese cancellando la parola crisi.

Sono stati una coppia nella vita, Anna e Luca, poi nello sport sono stati solo partner, al 2005. Lei è fidanzata con Ondrej Hotarek, danzatore che scende sul ghiaccio con Stefania Berton e lui, Ondrej, dice di non essere geloso. «Capisce e accetta il rapporto con Luca - ha spiegato la Cappellini, che ha 27 anni - Del resto lui vive la stessa cosa». Luca ha ribadito: «Per noi tutto è spettacolo, ninet’altro».

Eccoci a Carolina, la grande e magica Kostner. Questo in Giappone è stato il suo dodicesimo Mondiale, forse l’ultimo perché questa gara con il suo Bolero potrebbe essere stata l’ultima. È salita sul podio, Carolina, il quarto di fila al Mondiale, il sesto complessivo (prima medaglia, di bronzo, nel 2005 mentre la prima partecipazine è stata nel 2003, decima) e per la 26esima volta di fila: dai Mondiale di Torino 2010 non ha mai fallito un podio. Ha danzato sulle note del Bolero, il suo pezzo forte; ha cercato di lasciare il segno, ha alzato l’asticella per il suo esercizio, si è messa in gioco se così possiamo dire perché una campionessa come lei è straordianaria e lo è non solo per un’ultima prestazione. Era seconda dopo il libero dove aveva fatto segnare il primato europeo, aveva fatto capire di voler lasciare con il botto. E il podio, che segue quello olimpico - bronzo anche a Sochi - è il coronamento di una carriera splendida.

Voleva strabiliare tutti, Carolnia. E dopo il triplo lutz iniziale e la combinazione doppio axel-doppio toeloop, ha proposto un flip-triplo toeloop. Sul secondo salto è rimasta un po’ indietro e ha commesso un errore su un triplo triplo. Quindi un’altra sbavatura e così il punteggio nel tecnico (53.81) non è stato altissimo. Meglio nella prestazione (73.78) che l’ha portata a 203.83 punti. «Di questi venti anni di attività - ha sussurrato Carolina - mi porto dentro ricordi meravigliosi. Ho realizzato i miei sogni di bambina e la lezione più importante che ho imparato è che, per arrivare ai traguardi più difficili, occorre avere pazienza». I sogni di bambina intanto li ha realizzati la giovanissima (ha 15 anni) russa Julia Lipnitskaia. L’ex ginnastica che a Saitama ha mostrato le sue qualità pur essendo ancora acerba, ha lanciato la sua sfida di bimba prodigio. Lei, giovinetta con il suo cappottino rosso, è finita al secondo posto (207.50) grazie all’esercizio eseguito sulla colonna sonora di Schindler’s List, tratta dal film di Steven Spielberg.

L’oro lo ha conquistato la giapponese Mao Asada, 216.69 punti. La padrona di casa, una veterana amica della Kostner e nata a Nagoya, era già in testa dopo il corto e ha stregato pubblico e giuria con le note al Piano Concerto numero 2 di Rachmaninov. Mao voleva dimostrare di essere la più forte e che il sesto posto alle Olimpiadi di Sochi era solo un inofortunio. È riuscita nell’intento.

Saluti, forse, per Carolina e saluti anche per Akiko Suzuki, salutata da pubblico come un’eroia. Da non dimenticare il sedicesimo posto di Valentina Marchei con 157.64 punti.

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