Tania, figlia d'arte
di Carlo Santi
Tania Cagnotto è un angelo azzurro che vince. Sempre. La ragazza di Bolzano, trent’anni compiuti a maggio, a poco più di 15 anni in gara alle Olimpiadi di Sidney 2000, figlia d’arte con il papà Giorgio Cagnotto straordinario campione negli anni Settanta, anzi un Dio dei tuffi, e la mamma Carmen Casteiner anche lei tuffatrice, non si ferma mai. A Rostok, nella Germania dell’ex Est, ha conquistato l’oro europeo nel trampolino da 1 metro. Si tratta del sesto successo nella competizione dopo quelli vinto nel 2009, 2010, 2011, 2013 e 2014, di una collezione infinita. Nel giardino continentale, la Cagnotto è salita sul podio 15 volte contando non solo il trampolino da 1 metro ma anche quello da 3 metri, il sincro, la piattaforma e la piattaforma sincro.
Le manca ancora il sigillo mondiale e olimpico: Tania nella rassegna iridata vanta tre medaglie d’argento e quattro di bronzo mentre alle Olimpiadi è stata sfortunata: quattro edizioni, da Sydney a Londra, quinta a Pechino e quarta nel 2012 giù dal podio per 20 centesimi. Una delusione.
Straordinaria campionessa, Tania è stata la prima azzurra a vincere una medaglia ai Mondiali con il bronzo nel 2005 a Montreal nel trampolino 3 metri. In Canada, però, era già una veterana. Difatti, la Cagnotto aveva debuttato agli Europei del 2000 a Helsinki quando, quindicenne, si è piazzata settima sempre nel trampoli da 3 metri. Quella gara le ha aperto le porte per le Olimpiadi dove è stata l’atleta più giovane dell’intera squadra azzurra.
Tania è un’esploratrice. Nel 2005, dopo il Mondiale, è rimasta in America per allenarsi un anno a Houston e negli Usa è diventata la tuffatrice dell’anno.
Lasciata la piattaforma subito dopo le Olimpiadi di Pechino, Tania si è concentrata sul trampolino e ha gareggiato anche nel sincro con Francesca Dallapè. Super nell’edizione degli Europei del 2009 a Torino dove ha vinto tre ori: trampolino 1 metro, trampolino 3 metri e trampolino sincro.