ENTUSIASMO
«Oggi si riparte, abbiamo una seconda chance. Il progetto è portare il beach-volley a livello internazionale e renderlo, attraverso il circuito di Roma, simile a ciò che accade con gli Internazionali di tennis» spiega Diego Nepi, responsabile marketing e business di Sport e Salute. La sintonia tra forze organizzatrici e gli atleti è ai massimi livelli per offrire un prodotto di qualità agli spettatori, che possono accedere a tutti i campi e alle aree del Foro Italico, sborsando appena 5 euro per un’intera giornata. La creazione di una società, poi, tra Fipav, Sport e Salute e Fivb, assicurerà miglioramenti e investimenti in vista dei Mondiali del 2021. «L’obiettivo è avere una migliore progettualità possibile e far decollare definitivamente il beach volley, che durante le Olimpiadi è stato lo sport più visto sia a livello lo media che digitale» sottolinea Diego Nepi. Del resto l’argento ottenuto dall’Italia a Rio de Janeiro ha aumentano l’entusiasmo e la curiosità.
SOSTENIBILITÀ
«L’approccio è diverso rispetto a prima. Ora si gioca sui campi secondari e nella Grand Stand Arena. Una zona compatta (composta di spogliatoi, infermeria, lounge players e crio room, ndr) e collegata da un tunnel, proprio come nel tennis» specifica Nepi. La terra rossa lascia il posto alla sabbia che non stona affatto sotto le marmoree statue del circuito. Anzi, il colpo d’occhio è piacevole con il verde della collina di Monte Mario da una parte e le rive del Tevere dall’altra. Scenari pittoreschi che fanno del Foro Italico una realtà polivalente con gli atleti centrali e i fan centrali nel progetto del beach volley, che non risente lo spostamento dall’indoor all’aperto. «Il beach è uno sport naturale, ma con delle regole, che crea aggregazione e consente la massima espressione del movimento nel rispetto dell’ambiente, con un progetto sostenibile e plastic free» conclude Nepi.
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