Nba: a New York non basta Bargnani
Kobe ricomincia ad allenarsi

Bargnani in azione contro Atlanta
di Carlo Santi
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Domenica 17 Novembre 2013, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 18:43
Nella Nba adesso non c' pi nessuna squadra imbattuta e l'attesa New York targata Knicks in crisi. Indiana, l'unica che aveva sempre vinto, ha perso a Chicago contro i Bulls (110-94 il punteggio) e dopo 9 vittorie si è arresa. I tori hanno dominato la partita arrivando ad avere un vantaggio di 33 punti nel terzo periodo prima di limitare il proprio attacco anche perché la difesa dei Pacers si è fatta (con ritardo) valere. I Bulls hanno avuto in Luol Deng il miglior realizzatore con 23 punti mense Rose ne ha segnati 20.



New York, dicevamo. Nella Grande Mela i Knicks non riescono a vincere. Contro gli Atlanta Hawks gli uomini di coach Mike Woodson, alla fine contestato - i tifosi hanno chiesto l'esonero - davanti al proprio pubblico, quella del Madison Square Garden, hanno collezionato la quinta sconfitta di fila. Non è bastato Mago Bargnani per la reazione: 110-90 il risultato finale. Non è bastata una buona difesa nel primo quarto, non è bastato un Bargnani aggressivo in attacco (alla fine Andrea realizzerà 16 punti con 4 su 7 da 2 punti, 1 su 4 da 3 e 5 su 6 ai liberi oltre a rimbalzi e dare due stoppate in 28'). New York è alle prese con molti problemi, con uno Stoudemire non in condizione (Ayon e Scott lo hanno tenuto in scacco) e dopo un quarto davanti, i Knicks hanno cominciato a cedere. Un break di 12-1 e Atlanta ha preso il volo con il Madison a fischiare i giocatori di casa. Grazie al Mago e a Carmelo Anthony sono stati limitati i danni così a metà partita New York ha solo 3 punti di distacco. Nel terzo quarto le cose non sono migliorate anche perché l'attacco di New York non è mai stato fluido e non sono bastati un paio di canestri di Bargnani per uscire dalle secche. Aggiungiamo, poi, che anche la difesa dei Knicks non è di ferro. Così, con la partita persa, coach Woodson ha pensato di mandare sul parquet le riserve. Un vero peccato che a New York, dove i problemi non sono arrivati adesso, non vi sia una dirigenza in grado di risolverli, con la squadra e con lo staff tecnico che deve essere di qualità. Per la Nba la Grande Mela è strategica e, per questo, occorre trovare una soluzione.



Intanto a Los Angeles, dove i Lakers non attraversano un momento facile (i Clippers invece hanno vinto con i Brooklyn Nets 110-103) ritorna il sorriso. Difatti, Kobe Bryant dopo sette mesi dall'infortunio che gli ha causato la rottura del tendine d'Achille, ha ripreso ad allenarsi. Niente di impegnativo, ma è l'inizio della strada del ritorno.
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