Petrucci scrive al ministro Delrio
«Ci aiuti a salvare il basket»

Petrucci scrive al ministro Delrio «Ci aiuti a salvare il basket»
di Carlo Santi
2 Minuti di Lettura
Martedì 26 Novembre 2013, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 17:46
Una lettera aperta al ministro dello sport, Graziano Delrio, per sollecitarlo a rivedere la legge 91, quella sul professionismo varata nel 1981. A scriverla è il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, che aveva già sollevato la questione lo scorso 13 novembre al Consiglio nazionale del Coni esponendola al premier Enrico Letta. Petrucci sottolinea come il basket sia, dopo il calcio, lo sport che alimenta le scommesse sportive «che insieme agli altri concorsi pronostici finanzia lo sport italiano e che, sempre dopo il calcio, versa rilevanti somme all’erario».



Nell’ultimo consiglio federale della Fip, sabato scorso, il tema era stato ampiamente discusso. Il mondo della pallacanestro vive - non da oggi - una situazione complicata sotto il profilo economico nonostante l’interesse non manchi, come testimonia il pubblico nei palazzetti. «Il basket - ha osservato Petrucci - è preceduto solo dal calcio in quanto a spettatori ed è seguito da giovani. Questo movimento ha laureato quattro grandi campioni che sono i nostri ambasciatori nella Nba».

La crisi delle società è visibile e oggi in Italia non arrivano più dall’America i campioni di una volta. Petrucci non chiede soldi allo Stato ma solo di rivedere una legge che attraverso qualche correttivo restituirebbe al movimento importanti risorse. «Si tratta di rivedere qualcosa sugli sgravi fiscali oltre ad altre questioni normative», ha detto ancora Petrucci che ha ricordato come problemi e tematiche del basket professionistico sono diverse dal calcio. «Vengo anche io dal mondo del calcio - ha chiarito l’attuale numero 1 della Fip - e lo so bene: la politica si movimenta spesso solo per questo sport. Signor ministro, smentisca quanto si è verificato finora. In altri Paesi non è così. Il basket non si abbandona alla rassegnazione».

Petrucci ha parlato anche della legge sugli impianti, legge che potrebbe essere varata entro l’anno ma che non porterà benefici finanziari immediati ai club del calcio. «Serviranno sette-otto anni prima che ci saranno benefici riscontrabili. Per noi, invece, con poche modifiche l’ossigeno sarebbe immediato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA