Sono 4 le wild card disponibili. La Fiba ufficializzerà le scelte il prossimo primo febbraio. Il regolamento prevede che per ogni continente non ne possano essere assegnate più di tre. In corsa ci sono Bosnia-Erzegovina, Finlandia, Germania, Grecia, Israele, Polonia, Russia e Turchia (Europa), Nigeria (Africa), Brasile, Canada e Venezuela (Americhe), Cina e Qatar (Asia).
Petrucci, spiegando i motivi della rinuncia, ha chiarito. «È un grande dolore, è stato colpo ma siamo a posto con la coscienza. I criteri della wild card sono troppo generici - ha spiegato il presidente - Noi ritenevamo di avere acquisito il diritto sul campo perché avevamo battuto tutte le squadre che partecipano alla corsa. Parlo di Turchia, Russia, Grecia e Germania, tutte nazioni forti. Riteniamo che queste regole debbano essere stabilite prima della partecipazione agli Europei. Quando vedi che sei arrivato prima di nazioni forti e nei criteri questo viene messo con me una virgola, capisci che
sarebbe stata una strada non percorribile».
La scelta della Federazione italiana basket è stata condivisa dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Si tratta di un atto di buon senso che tiene conto del contesto attuale – ha osservato il capo dello sport italiano - e del momento che sta attraversando il Paese». Malagò ha aggiunto che, a suo avviso, pur rispettando le dinamiche delle federazioni internazionali sui criteri di partecipazione degli eventi mondiali, «il mio modello ideale è quello di ottenere le qualificazioni sul campo e sono certo che la pallacanestro italiana saprà dimostrare il suo valore al prossimo Europeo del 2015 per qualificarsi ai Giochi di Rio 2016».
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