Atletica, aria condizionata e gare notturne: al via i Mondiali infuocati di Doha

Atletica, aria condizionata e gare notturne: al via i Mondiali infuocati di Doha
di Mario Nicoliello
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Giovedì 26 Settembre 2019, 12:49
Riecco i Mondiali di atletica, al via domani al tramonto nell'infuocata Doha, che in attesa di ospitare la coppa del mondo di calcio tiene a battesimo la prima rassegna iridata d'autunno della regina degli sport olimpici. L'afa è impressionante, l'umidità elevata, così, seppur i gradi sul termometro siano 35, se ne percepiscono oltre 40. Meno male che dentro lo stadio Khalifa uno dei dodici impianti che nel 2022 accoglierà il Mondiale pallonaro tremila bocchettoni spareranno aria condizionata a manetta, portando la colonnina di mercurio sui 26 gradi. Niente sessioni mattutine, ma solo tardo pomeridiane e serali: in pista si gareggerà quando il sole cala (poco dopo le 17 locali), mentre marcia e maratona scatteranno prima di mezzanotte, percorrendo l'anello di asfalto lungo la passeggiata sul Golfo Persico.
EUROPA PENALIZZATA
La distanza dell'evento dall'Europa e la collocazione temporale ne penalizzano gli spettatori più attenti e interessati, ma la legge dello sport business impone di esplorare mercati economicamente interessanti. Così sfruttando i petrodollari degli sceicchi, in questo spicchio di ultramodernità spinta all'eccesso, l'atletica è alla ricerca di un'oasi salutare. Devastata dagli scandali legati alla corruzione e al doping, la pattuglia guidata da Seb Coe (confermato numero uno della Iaaf per altri quattro anni, con la colombiana Ximena Restrepo prima vicepresidente donna della storia e la nostra Anna Riccardi eletta nel Council) ha un disperato bisogno di scovare nuovi nomi da lanciare in copertina. Personaggi in cerca d'autore per riavvicinare i giovani a uno sport, percepito sempre più come d'antan. Il più accreditato sembrerebbe lo statunitense Noah Lyles, autore in stagione di 1950 sui 200. Volto sorridente e faccia educata, ma nulla a che fare con la carica esplosiva di Usain Bolt, il cui ritiro è pesato come un macigno.
LE SPERANZE
La pattuglia azzurra più numerosa da 22 anni a questa parte 66 atleti, 34 uomini e 32 donne verrà benedetta oggi a Casa Atletica Italiana, situata al ventinovesimo piano di un hotel con vista sulla baia, dal ministro delle Politiche giovanili e dello sport, Vincenzo Spadafora, che interverrà dopo il saluto del presidente della Fidal, Alfio Giomi, e del direttore tecnico, Antonio Latorre. Domani la giornata d'esordio lancerà subito in gara Filippo Tortu e Marcel Jacobs (il cui premondiale è stato travagliato per via di un problema muscolare) nei 100, Alessia Trost nell'alto, Yeman Crippa nei 5.000 e Sara Dossena nella maratona, primo titolo in palio a partire dalle 22.59 italiane (il Qatar è un'ora avanti). Le principali speranze tricolore sono riposte nel tacco e punta: Antonella Palmisano e Massimo Stano nella 20 chilometri di marcia e Eleonora Giorgi nella 50. Curiosità sulla nuova 4x400 mista, mentre papabili per una finale sono Davide Re nei 400 e Luminosa Bogliolo nei 100 ostacoli. Il jolly è affidato a Gimbo Tamberi nell'alto.
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