Atletica, i mancati controlli: parte il processo
L'avvocato Giulia Bongiorno: «Non ci sono prove»

Fabrizio Donati con il presidente della Fidal, Alfio Giomi
di Carlo Santi
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Martedì 9 Febbraio 2016, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 21:00
Il processo è cominciato stamattina. Daniele Meucci è stato il primo a presentarsi davanti alla I Sezione del Tribunale nazionale antidoping del Coni (TNA) allo stadio Olimpico presieduta da Carlo Polidori. Sono 26 in tutto gli atleti della Federatletica deferiti per eluso controllo. Parliamo di un caso del 2011 e 2012 emerso attraverso l’indagine Olimpia della Procura di Trento che ha indagato su mandato di quella di Bolzano che lavorava (e lavora) sulla vicenda del doping di Alex Schwazer.
Con Meucci convocati anche Fabrizio Donato, Daniele Greco e Ruggero Pertile. Donato, entrando, ha mostrato nuovamente la rabbia, che è sua e di tutti gli indagati. «Ho la coscienza a posto - ha detto il triplista - Sono sereno, spero che tutto finisca presto: non se ne può più».

Processo che diventa addirittura mediatico, con la presenza di Giulia Bongiorno che difende diversi atleti (tutti e quattro quelli di oggi). La Bongiorno ha parlato di «contestazioni erronee, fuorvianti, al limite del surreale». Ha fatto notare, l'avvocato, quello che si sa, ovvero che il sistema non funzionava e del resto nelle carte di Bolzano ci sono le mail degli uffici Coni che segnalavano anomalie. «Non ci sono prove», ha aggiunto facendo capire che tutto può risolversi in una bolla di sapone. I procuratori, è ovvio, non la pensano così ma viene da chiedersi: perché due anni di squalifica se non sono stati mostrati cartellini gialli? Chissà cosa direbbe un tribunale vero di una Procura della Repubblica.

La decisione relativa ai primi quattro interrogati è stata rinviata a venerdì prossimo.
Intanto tutto il materiale è stato inoltrato alla Procura della Repubblica di Roma che ha aperto un fascicolo.

Questo è un processo voluto per dimostrare che c’è tolleranza zero ma, stavolta, quello che è accaduto alla Procura antidoping del Coni appare esagerato. Parliamo del caso dei whereabouts, ossia della reperibilità che gli atleti non hanno fornito con sollecitudine negli anni 2011 e 2012. Ci sono molte cose non chiare. In primis, perché il Coni, o meglio la Procura antidoping, segnala solo i 65 atleti dell’atletica (26 deferiti, 39 prosciolti)? Possibile che tutti gli altri - proprio tutti - siano stati così bravi a trovare l’accesso a un sistema informatico che allora, per stessa ammissione degli uffici del Coni, non funzionava? Dove sono le carte di tutto?

E poi, regole alla mano, doveva essere il Coni - parliamo sempre della struttura che si occupa dei controlli, che è indipendente - a sollecitare gli atleti e se questo non è avvenuto dovrebbero essere gli stessi dirigenti ad essere indagati. Non è mai accaduto nulla. C'erano dei solleciti anche da parte del settore sanitario della Federatletica, ma queste erano sollecitazioni richieste dagli uffici del Coni che chidevano collaborazione.

Siamo onesti, però. Dei duecento e passa, perché di tanti atleti si tratterebbe, non solo dei 65 dell'atletica, la mancata segnalazione dei whereabouts potrebbe aver fatti sì che qualcuna possa anche averci giocato, ma non ci sono certezze. Sarebbe stato molto meglio se, per chiudere il caso, a tutti proprio tutti la Procura avesse inflitto una squalifica per slealtà sportiva di tre mesi per chiudere una vicenda dove colpe e responsabilità sono di tutti.

Certo, in questo modo, puntando il dito sugli atleti, si invoca pulizia e rigore, l’opinione pubblica lo crede ma, purtroppo, crede anche che tutto lo sport sia dopato. Non sempre pulitissimo, sia chiaro, ma neppure sporchissimo.

Va notato che al primo marzo 2012 si erano registrati sul sito del Coni, per fornire la reperibilità, meno di 20 atleti e questo viene fatto notare con una mail da Arrigoni, che era il capo della segreteria del ufficio controlli antidoping del Coni (CCA), al responsabile, Curti, e a fine mese il numero era salito a circa 300 su un totale di oltre mille atleti.
 
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