Nonostante la bufera che ha travolto Wimbledon, Mario Draghi sembra pronto ad allinearsi alla decisione dello Slam londinese di non permettere ai tennisti russi e bielorussi di giocare agli Internazionali d’Italia. Nel mentre, proprio domani, curiosamente, nella semifinale del torneo di Belgrado il nostro Fabio Fognini affronterà Andrey Rublev – che oggi ha definito l’esclusione sua e di tutti i russi da Wimbledon una “scelta discriminatoria, senza senso”. Se il “niet” per Roma venisse confermato, di conseguenza sarebbero a rischio esclusione tutti quegli atleti russi e bielorussi che militano nelle squadre sportive italiane. Vediamo insieme quali sono i nomi più importanti.
Nella Serie A di calcio, ci sono due giocatori russi che potrebbero essere messi fuori causa per questo finale di stagione: ovvero Aleksey Miranchuk, 26enne centrocampista offensivo dell’Atalanta e Aleksandr Kokorin, attaccante di 31 anni.
Per quanto riguarda altri ambiti, c’è un’ultim’ora legata al tiro a volo: l'oligarca Vladimir Lisin, secondo `Forbes´ l'uomo più ricco di Russia, `re dell'acciaio´ e amico personale del Presidente Vladimir Putin, è infatti arrivato a Lonato del Garda, dove è in corso la `tappa´ della Coppa del Mondo di tiro a volo. La sua presenza al Tav Concaverde non è casuale, infatti Lisin, nonostante le innumerevoli richieste di sue dimissioni (per ultima, ieri quella del governo australiano per bocca del ministro dello Sport Richard Colbeck) o al Cio affinché venga sollevato dall'incarico, continua a essere il presidente della Issf, ente mondiale degli sport del tiro (a segno e a volo).
Ma le critiche e i commenti gli scivolano addosso, compreso il fatto che in molti paesi (come Norvegia, Svezia, Usa e Australia) sia stato dichiarato «persona non gradita». Oltretutto, finora Lisin non è stato colpito da sanzioni e divieti a carico di tutti gli altri uomini d'affari e dirigenti del suo paese, e viaggia in possesso di passaporto diplomatico di San Marino. Così non ha alcuna intenzione di lasciare l'incarico, e anzi ha fatto sapere che vuole ricandidarsi. «Non potevamo impedirgli di venire, non tocca a noi decidere», il commento che filtra dal Tav di Lonato, impianto all'avanguardia nel mondo del tiro che ha ospitato varie edizioni dei Mondiali e degli Europei.
In questo contesto, fa da contraltare l’iniziativa umanitaria voluta dalla Federnuoto e dal presidente Barelli, che ha ufficializzato la possibilità di tesseramento per gli atleti di nazionalità ucraina, in fuga dalla guerra.