Assoluti di nuoto: chiusura con i lampi di Ceccon e Martinenghi, Paltrinieri c'è

Assoluti di nuoto: chiusura con i lampi di Ceccon e Martinenghi, Paltrinieri c'è
di Piero Mei
5 Minuti di Lettura
Sabato 19 Dicembre 2020, 19:55

Il sipario cala tra gli applausi per Greg. L’ultima giornata dei campionati d’inverno di nuoto a Riccione, vasca lunga, non porta record né biglietti per Tokyo (il nuoto italiano ci ha abituati bene…, un ventennio fa, l’altro millennio, chi lo avrebbe notato?), ma le buone prestazioni non sono mancate. Di questi tempi, di questi virus, di questo nuotare a singhiozzo e in “resilienza” come s’usa dire, neppure si poteva pretendere di più. Però c’è sempre Paltrinieri (e ci sono Ceccon e Martinenghi per parlare dei lampi di giornata).

CUFFIA SI’, GARA NO
«L’ultima volta che ho perso la cuffia avrò avuto otto anni» dice Greg appena fuor d’acqua dalla gara dei 1500. Da allora, oggi ne ha 26, non gli è più successo. Per la verità gli è successo anche poche volte di perdere le gare. Questa qui men che mai: ha pure ottenuto un tempo molto buono, 14:45.02 che gli avrebbe dato il pass olimpico se non lo avesse già conquistato un anno fa. Il suo livello è sempre super. Le sue vasche sono scandite da metronomo.  Del totale dice che “pensava peggio”. Dell’aver gareggiato dice che «sono venuto qui per gareggiare, e ho deciso di fare anche questa. Poi, gareggiare quando ti senti in sofferenza, ti insegna molto». Greg è uno che mai s’arrende. «E’ stato un anno stranissimo», ammette, un anno che l’ha visto cambiare vita e allenatore, buttarsi in mare aperto. E lo chiude mandando a tutti «un abbraccio da Greg» ed agli avversari di Tokyo una cartolina di avvertimento.

MARTINENGHI NE VALE TRE
Dopo il titolo nei 100, il titolo e il record nei 50, la “rana” Martinenghi porta a casa il “triplete” vincendo anche i 200 con 2:10.19 che è il suo nuovo personale sulla distanza più lunga. «Sto benissimo, però non mi aspettavo un tempo così» dice, «sto morendo di fatica in questo momento, ma va bene così; ero rimasto male per il crono dopo i 100, ma ho avuto subito le risposte che volevo; siamo sulla strada giusta. Peaty sui 200 fa due secondi meno? Ci penseremo più tardi».

CECCON METTE ORDINE
«Ho preso la maturità, ho preso la patente, mi sono qualificato per Tokyo con il primato nei 100 dorso, sto mettendo un po’ d’ordine» commenta Thomas Ceccon che accoglie con una smorfia in acqua la lettura del tempo con cui ha vinto il titolo nei 50 farfalla: 23.22. Il record italiano è di 23.21… «Un centesimo è proprio poco». Thomas è del 2001, è eclettico, è maturato. E’ pure entrato a pieno titolo nel giro dei giovani-bene della staffetta veloce.

FEDE E LE RAGAZZINE
Federica Pellegrini ha nuotato anche i 50 stile, come da programma. Gareggiare per lei è come respirare per noi.

Ed è salita sul podio, terzo posto. Ha vinto Silvia Di Pietro 25.22 il suo tempo che la lascia insoddisfatta e senza pass, ma ci saranno occasioni più “morbide” ai primaverili di fine marzo: «Ho fatto tanti test e dovevo fare meglio, mi sento irriconoscibile». Federica, 25.47, condivide il terzo gradino, idealmente perché c’è il distanziamento sociale, con Chiara Tarantino, del nuovo nuoto di Puglia che sta proponendo nomi su nomi, classe 2003; seconda è un’altra ragazzina, Costanza Cocconcelli, classe 2002, battuta per il titolo di un solo centesimo. «Il mio tempo sui 50 è in linea con quelli su 100 e 200 e con quanto abbiamo potuto fare; cominceremo a martellare la preparazione da gennaio, dopo questo strano Natale: ho una famiglia numerosa, ma lo passeremo in pochi insieme».

DORSO ROMANO
I 200 dorso, sia maschili che femminili, parlano romano. Tra i maschi vince Christopher Ciccarese: «Ho trent’anni e mi davano per finito in molti; ma ho trovato i miei equilibri, dentro e fuori dall’acqua. Il crono olimpico e lontano, lavorerò per avvicinarmici». Ha vinto in 1:57.17, la richiesta per Tokyo è 1:55. Tra le ragazze mette a frutto l’assenza della stratosferica Panziera Giulia Ramatelli: la campionessa è lei, romana come la seconda, Martina Cenci, e la terza, Giulia D’Innocenzo, tutte Generazione Z, cioè del 2000 e oltre.

CARRARO SODDISFATTA
Martina Carraro vince i 200 rana: non c’era la Pilato. «Ci siamo divertite nei 100, le voglio un bene dell’anima» dice Martina, che si dichiara soddisfatta dei suoi campionati anche se non è arrivato il pass per Tokyo cui puntava nei 100. «Ma a dicembre non sono mai andata così forte”. Aggiunge fiduciosa, e, teneramente, «posso salutare qualcuno?». Il qualcuno è «ciao Fabi, stasera torno», Fabio Scozzoli, ranista e capitano della Nazionale, suo fidanzato e qui assente «per più di un infortunio, ma piccoli e superabili».

SORPRESE E NO
Vince i 200 farfalla Roberta Piano Del Balzo che batte Ilaria Cusinato e dice “non me l’aspettavo proprio”; la Cusinato poi è sconfitta anche nei 200 misti, vinti da Sara Franceschi, allenata da papà Stefano che è anche il coach di Matteo Ciampi, buon vincitore della gara maschile dei 200 stile libero, doppiando il successo di ieri l’altro nei 400: una bella conferma,. Un bell’atout per una staffetta di speranze.
Nella versione maschile dei 200 misti tocca per primo Alberto Razzetti ma viene squalificato per la rana e il titolo va così a Giovanni Sorriso, “una buona spinta per andare avanti” dice il neocampione. Altro titolo di giornata a Linda Caponi nei 400 stile.

Risultati sul sito www.federnuoto.it
 

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