Studia da ragioniera o quasi, all’ITC tecnico-economico ma il nuoto la prende full time: il tempo libero non lo tiene per i libri ma semmai per i film, specie quelli d’amore e d’avventura, o per la musica, però che non sia rap né funk, tutto il resto è buono.
Le piace indossare costumi fashion, di quelli che specie le ragazze si disegnano da sole: lei ne ha con stampati ranocchietti, perché ama il suo stile. Non può indossarlo in gara, lo fa in vasca di riscaldamento. Curiosa, in allenamento ha provato anche il costumone galleggiante, quello che a Roma 2009 fece fare una strage di record del mondo: «Ti tiene su: nel finale della prova se avessi avuto il costume normale sarei finita in piedi, e invece...».
Con il suo miglior tempo, Arianna guida la flotta azzurra che anche stamattina ha superato il turno. Ne fanno parte Giada Galizi, ormai famosa per il “daje a papà” che è una specie di grido di guerra del padre quando Giada gareggia e che è stato preso come motto dalle ragazze della staffetta veloce ieri di bronzo, Pellegrini compresa, ed Erika Ferraioli, promosse nei 100 stile, Giulia De Ascentis, ranista anche lei e qulificata nella gara di Arianna, Federico Turrini nei 200 misti nei quali Laszlo Cseh è leader e Damiano Lestingi riserva.
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