America's Cup: Luna Rossa vince e passa in finale nella Prada Cup contro Ineos Team UK

Luna Rossa Prada Pirelli
di Francesca Lodigiani
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Sabato 30 Gennaio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 16:41

E’ match point  per Luna Rossa Prada Pirelli.  Alle 4.39 di venerdì 30 gennaio lo scafo italiano portato da Checco Bruni, Jimmy Spithill e Pietro Sibello  ha tagliato in testa per la quarta volta consecutiva la linea di arrivo vincendo con autorevolezza le semifinali della Prada Cup contro American Magic. Sarà lo scafo col guidone del Circolo Vela Sicilia ad affrontare INEOS Team UK di Sir Ben Ainslie nella finale della Prada Cup in programma al meglio di 13 prove a partire dal prossimo 13 febbraio.  Ad avere la possibilità di rivincita rispetto al quattro a zero subito dagli inglesi nei Round Robin.

Una vittoria pulita, elegante, quella della Luna, che ha regatato bene, ha fatto belle partenze, ha applicato in maniera impeccabile le liturgie del match race e  soprattutto ha mostrato che la velocitò, la consistenza e la solidità di manovre mostrate venerdì con  vento forte, rimangono anche col vento di minore intensità.

C’erano infatti 10/12 nodi sul campo di regata A scelto per la prima prova della seconda giornata delle semifinali della Prada Cup,  race course meno soggetta per il suo posizionamento ai salti di vento.  Al via,  puntuale,  Luna Rossa,  entrava da sinistra, quindi senza diritto di via, e metteva subito a segno una bella partenza. Poi alla prima virata  al confine sinistro del campo,  con le due barche  a distanza ravvicinata, la Luna alzava la prua, stringeva di più  il vento e costringeva l’avversario a virare. La regata di fatto si decideva lì, con lo scafo italiano, che alla  prima boa girava in testa con 13 secondi di vantaggio, un distacco che difendeva controllando l’avversario senza più dargli alcuna tregua e quel  “ Teniamogli il piede sul collo” che si sentiva pronunciare a Spithill era la sintesi dell’approccio alla regata.

Patriot sembra aver recuperato il suo passo in questo sabato di sole. E se Luna Rossa mostra uno spunto  migliore di bolina, gli americani sembrano leggermente più veloci in poppa, tanto da recuperare una ventina di secondi nel quarto lato. Ma gli italiani sono solidi, Pietro Sibello, esercita oltre a quelle di randista le sue ulteriori funzioni di osservatore del campo di regata, passando  da sopra, a sotto vento per controllare le variazioni del vento, e all’arrivo è vittoria con un distacco di 35 secondi.

Luna Rossa e Patriot Credit COR36/Studio Borlenghi

Non c’è però alcuna esultazione a bordo. Si mantiene la calma e la concentrazione, e quando la telecronista ufficiale, la due volte medaglia d’oro olimpica Shirley Robertson, chiede a Checco Bruni se senta profumo di Finale, lui, talento naturale, estroso timoniere con tre olimpiadi alle spalle in classi diverse, con prontezza palermitana e un gran sorriso, stoppa il discorso e  dice che lui “ non sente proprio nessun profumo.”

Parte la seconda prova,  con partenza di nuovo vinta da Luna Rossa che prosegue verso il lato sinistro del campo, mentre gli americani scelgono il destro.

Attimo di suspence, ma all’incrocio gli italiani hanno avuto ragione, sono in testa e girano con 45 secondi di vantaggio la prima boa. E’ a quel punto, nella prima poppa, che va  in scena il dramma di American Magic. C’è  un problema di funzionamento di un  foil che fa perder terreno a Patriot e  spegne definitivamente ogni speranza di recupero per Terry Hutchinson e il suo team che dopo 18 anni di assenza avevano riportato all’America’s Cup i colori del New York Yacht Club con una forte campagna, tanto da esser  gli unici ad esser riusciti a battere i kiwis nelle regate prima di Natale, quando il mondo li considerava i favoriti.   Evidentemente però, nonostante i miracoli fatti di riportarlo in vita, Patriot  dopo il naufragio del 17 gennaio non è riuscito a recuperare completamente e la conclusione della seconda prova di giornata, quella dell’addio,  avviene con un distacco di 3 minuti e 51 secondi.

Max Sirena sul tender. Credit COR36/Studio Borlenghi

E mentre Checco Bruni può finalmente ammettere di avvertire il profumo della rivincita con INEOS Team UK, ci  sono dolore, delusione e commozione nelle parole di Terry Hutchinson al quale i ragazzi di Luna Rossa dedicano un caloroso applauso spontaneo mentre gli sfilano a fianco trainati dal  tender. Dopo 18 anni, un’altra delusione per il Club che per 132 anni custodì nella 44esima Strada di New York la Coppa delle 100 Ghinee. Ma al di là della malinconia per gli avversari, c’è palpabile soddisfazione nel team di Luna Rossa, che rispetto ai Round Robim,  in cinque giorni ha presentato al mondo  un’ altra barca e un altro team, con miglioramenti evidenti nella performance della barca e nella comunicazione e coordinamento dell’equipaggio. Come peraltro aveva promesso, anche se molti pensavano si trattasse di  promesse da marinai.  E adesso, prima della Finale della Prada Cup contro i forti inglesi di Sir Ben Ainslie, intanto c’è finalmente una domenica di riposo e poi  11 preziosissimi giorni da dedicare a sviluppo, miglioramento e consolidamento. Con il valore aggiunto di aver potuto sperimentare sul campo con un avversario  la propria forza. 

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