La nuova avventura oceanica di Ambrogio Beccaria con Alla Grande - Pirelli

Alla Grande-Pirelli
di Francesca Lodigiani
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 22:01

Ambrogio Beccaria ha quasi 31 anni, è  milanese ed è il  primo italiano della storia a vincere la Minitransat, la transatlantica in solitario riservata a barche lunghe appena 6 metri e mezzo che attraversano l’Atlantico dalla Francia alla Guadalupa, con tappa intermedia alle Canarie, senza comunicazioni con terra.  Lui quella vittoria l’ha conquistata il 15 novembre 2019, con una  emozionante cavalcata finale seguita in diretta facebook da tantissimi appassionati.

A neppure tre anni di distanza, nonostante una pandemia di mezzo, Ambrogio insieme al suo team, al quale tiene tantissimo,  ora inizia una nuova avventura con Alla Grande – Pirelli, il Class 40, o meglio la sua “bambina”, visto che per lui le barche sono femmine,  che ha toccato l’acqua  lo scorso  12 agosto 2022 a Genova.

La Route du Rhum 2022 e la Race Around 2023

Obiettivo di breve periodo la Route du Rhum, 3542 miglia in solitario con partenza da  St. Malo il 6 novembre 2022 e arrivo alla Guadalupa. Una regata  mai vinta da un italiano. Obiettivo finale la Race Around del 2023, il nuovo  giro del mondo in solitario o in coppia riservato ai Class 40  con partenza e arrivo a La Rochelle.  

Alla Grande- Pirelli è un  “oggetto” altamente tecnologico, che  Beccaria ha iniziato a conoscere in  navigazione in queste settimane e con il quale venerdì 9 settembre partirà  alla volta di Lisbona, con tappa  a Palma di Maiorca,  insieme a Bernardo Zin,  il  boat captain, che ha seguito tutta la costruzione e l’organizzazione del lavoro,  e  ad Alberto Riva, navigatore oceanico con la stessa origine minista di Ambrogio,  tante miglia  percorse con Giovanni Soldini alle spalle,  che si è occupato dell’elettronica di bordo e  non solo. Con  loro, da  Palma anche la brava, e bella,  fotografa di mare Martina Orsini, che insieme agli altri accompagnerà Ambrogio fino a Lisbona da dove poi lui salperà per coprire le 1200 miglia di qualificazione necessarie per partecipare alle Route du Rhum. Un percorso che il Comitato Organizzatore gli comunicherà a seconda del meteo, visto che quella navigazione dovrà comprendere anche 24 ore di bolina con Forza 7. A contribuire alla sua preparazione atletica lo Sport Service del suo Global Sponsor Mapei.

Alla Grande –Pirelli : una sfida italiana  alla roccaforte francese

Alla Grande-Pirelli ha tante missioni. Una in particolare riguarda l’italianità. Sì perché ad oggi le grandi imprese veliche oceaniche  sono  appannaggio francese mentre la sfida di Alla Grande, l’azzardo, come dice Beccaria, è anche di essere profondamente italiana. A partire dai progettisti, Gianluca Guelfi e Fabio D’Angeli, per proseguire con il cantiere,  SanGiorgio Marine di Genova creato da Edoardo Bianchi, velista praticante e anche olimpionico,  che come  project manager di Persico Marine  si è occupato della  costruzione delle Luna Rossa  volante.

“Alla Grande è un’astronave! - dice Ambrogio, che in questa avventura corre con il guidone dello Yacht Club Italiano di Genova, il più antico del Mediterraneo - Sono molto soddisfatto. Con Guelfi abbiamo scelto una barca, tra le quaranta che abbiamo studiato. Una barca che fosse la più facile con condizioni difficili. Non quella con la resistenza più bassa, ma quella che avesse l’atteggiamento migliore.

Inoltre abbiamo disegnato le vele prima di disegnare la barca, cosa che ci ha permesso di sapere con più precisione che carattere avrebbe avuto Alla Grande. Abbiamo costantemente mescolato il metodo scientifico di Guelfi con i miei input più empirici. Io volevo una barca che volasse senza foil ovvero una barca con la prua costantemente fuori dall’acqua. Una barca facile da governare e facile da spingere al massimo Spero di esserci riuscito!”

Innovativa, tecnologica, spartana – niente bagno, niente cuccetta, si dorme sui sacchi delle vele –  Alla Grande –Pirelli possiede un centro di gravità molto a poppa. L’idea  infatti “è che la prua non fenda le onde, ma ci rimbalzi sopra, come un sasso largo che rimbalza sulla superficie dell’acqua, che surfi sulle onde oceaniche” spiega Beccaria che aggiunge  “Tutti i Class40 sono simili e tutti cerchiamo la velocità: a me però interessava avere più controllo che velocità di punta.”

 Il ragazzo della porta accanto

Occhi chiari, bel sorriso, Ambrogio Beccaria detto “Bogi”, potrebbe essere il ragazzo della porta accanto. In mare però ha già dimostrato di essere un gigante. Mostrando  determinazione, applicazione, competenza, metodo  e pratica. Emblematico che prima di approdare ai Mini 6.50, fatte un po’ di regate coi “barconi” , cioè le barche d’altura, dove spesso si è  manovalanza, lui, che aveva iniziato al Velamare Club a 11 anni nell’arcipelago della Maddalena, decise che un po’ di deriva gli avrebbe dato la formazione mancate. Da lì l’acquisto con amici  per pochi soldi di un Laser 4000 e a fine stagione il titolo italiano.  

A Genova, Alla Grande  è ormeggiata davanti alla sede dello Yacht Club Italiano.  In coperta sono già installati, i primi pannelli solari, ai quali seguiranno molti altri per  coprire il 100% delle esigenze di energia quando c’è  sole e il 50%, quando il tempo è brutto.

La prima transatlantica non stop e col cellulare che prende

 Per Beccaria la Route du Rhume sarà la prima trasatlantica  in solitario senza scalo e nella quale  sarà “connesso” con terra, in cui funzionerà il cellulare, in cui condividerà. La barca ha un pozzetto protetto da dove dovrebbe riuscire a ripararsi dalle onde e dalle “ botte da orbi” del mare che si aspetta durante la prima settimana della regata. “ Il vento però lo considero un amico – riflette – non mi fa paura, mentre il mare  lo considero un amico a cui fare attenzione. … Paura? Un po’ c’è, fa parte del mio viaggio. Anzi per fortuna che c’è. Cosa proverò con fenomeni contro? Lo vedrò,  ma non angoscia, stimolo piuttosto.  Le prime impressioni della mia barca? Che è equilibratissima . Non vedo l’ora di vedere le “impennate” con 30 nodi!“

Alla Route du Rhum sono attese 138 barche delle quali 52 Class 40. Tra i concorrenti 4 italiani, 3 Class 40 e  un IMOCA, tutti che vengono dai Mini.  “ Con gli altri italiani ci sentiamo – dice  Ambrogio e poi aggiunge con una  gran risata – sì, sì  ci sentiamo,  e ci diciamo solo bugie.. ”

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