Agli Europei, finale Serbia-Slovenia. La Francia buca il tiebreak, Giuliani elimina i bicampioni del mondo

Alberto Giuliani
di ​Vanni Zagnoli
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Sabato 28 Settembre 2019, 00:21

La finale dell’Europeo di volley è tutta dell’ex Jugoslavia, con due sorprese: la Serbia capace di vincere in Francia, con un tiebreak dominato, e la Slovenia che a Lubiana ha superato la Polonia bicampione mondiale. I serbi ritornano a battersi per l’oro 8 anni dopo il successo di Vienna sugli azzurri, allora allenati dal ct Berruto, e fu l’ultima finale per l’Italia a livello continentale. La prima palla sarà domani alle 17,30, su Raisport. 

A Parigi, il primo set è francese, per 25-23, il secondo serbo, dominato, al di là del 23-25: lì l’inerzia diventa dei bianchi, sul 21-25 nel terzo. Il quarto è nettamente transalpino, 25-17, con Ngapeth dominante, a scherzare con l’amico Petric, capitano serbo, entrambi avevano azzeccato il triplete italiano, a Modena. Il quinto è proprio caratterizzato da Petric in battuta (0-5), il friulano (di famiglia) Toniutti in regia fatica, sul 2-8 è già finita. Atanasijevic vive una di quelle serate da numero uno al mondo, per le quali a Perugia è stato preferito a Zaytsev, con 27 punti. Serbia dominante a muro, superiore in attacco (anche con Kovacevic, del Trento), a colmare le difficoltà in ricezione. E’ stata quarta al mondiale, maltrattando l’Italia, che invece l’ha atterrata nel preolimpico di Bari, raro acuto per la nazionale di Blengini, dopo l’argento olimpico.

Lì ha cambiato ct, da Nikola Grbic a Bobo Kovac, esonerato da Perugia per Bernardi, che si aggiudicò il triplete italiano ma solo la coppa Italia, nell’ultima stagione, e così è stato sostituito. Per Heynen, il belga campione del mondo con la Polonia e oggi alle 18, a Parigi, contro la Francia, per il bronzo, sempre su Raisport. 

Giovedì è stata la notte di Alberto Giuliani, marchigiano che nei timeout parla italiano. Allena la Slovenia, in finale agli Europei, come 4 anni fa, con Giani. Stavolta l'eroe del 3-1 alla Polonia è l’allenatore dell’unico scudetto di Cuneo, nel Vday di Bologna, nel 2010, del secondo e del terzo di Civitanova, nel 2012 e nel 2014. Gli sloveni eliminano la Polonia per la terza volta di fila, agli Europei. Il fattore campo è decisivo, ancora più che nel quarto della Francia con l’Italia: solo gli azzurri non hanno quasi sfruttato il fattore campo, all’ultimo mondiale. 

Giuliani (nella foto) ora allena ad Ankara, l’Halkbank (“E’ una buona esperienza”, spiega), si era rivelato a Corigliano e a Verona, prima di vincere a Cuneo. E’ stato ct della Slovacchia e tecnico della Piacenza che arrivò in semifinale di coppa Italia, spezzando il dominio nelle semifinali di ogni manifestazione italiana, eliminando Perugia, due anni e mezzo fa. “Avevamo preparato la Francia, invece…”, ci risponde mentre è in riunione con i suoi giocatori. 

Se Scariolo è campione del mondo, nel basket, con la Spagna, Giovanni Guidetti è vicecampione d'Europa con la Turchia femminile, nazionale inferiore a tante, come la Slovenia di Gasparini e compagni. Che sogna il primo successo internazionale della sua storia, vuole andare oltre la finale raggiunta 4 anni fa con Giani. La nazione oltre Adriatico di un milione e 800mila abitanti è campione d’Europa nel basket. A pallavolo, la Serbia vanta l’oro olimpico del 2000 (eliminò l’Italia di Anastasi in semifinale), una finale e un bronzo mondiali, mentre agli Europei solo tre volte ha mancato il podio. Era stata a medaglia anche quando si chiamava Jugoslavia. Per una volta, accade un po’ come nella pallanuoto, in cui le nazioni nate dalla disgregazione della Jugoslavia sono diventate dominanti, moltiplicandosi: Serbia, Croazia, Montenegro. 




 
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