Zeffirelli contro Sordi: nel film su Roma
non l'ho inserito. Non è star mondiale

Franco Zeffirelli
di Pier Paolo Mocci
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Giovedì 29 Dicembre 2011, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 16:11
ROMA - Alberto Sordi non una star internazionale e io, nel mio docufilm su Roma, non l’ho inserito. Il maestro Franco Zeffirelli non ha dubbi: nella galleria iconografica dedicata ai volti che hanno reso celebre la Città Eterna non c’è posto per Albertone, ma solo per Marcello Mastroianni e Anita Ekberg immersi nella Fontana di Trevi, Anna Magnani in “Siamo donne” di Luchino Visconti e la passeggiata in vespa, tra Trinità dei Monti e il Quirinale, di Audrey Hepburn e Gregory Peck in “Vacanze romane”.



Zeffirelli, raggiunto dal Messaggero, spiega perché abbia lasciato fuori Sordi da “Omaggio a Roma”, il medio-metraggio di 20 minuti in programma in questi giorni, in anteprima per il pubblico, alla Casa del Cinema, dopo il passaggio due anni fa come evento fuori concorso al Festival del Film. «Sordi è un fenomeno esclusivamente nazionale – racconta il regista di Un tè con Mussolini - e questo filmato è stato ideato per promuovere l’immagine di Roma nel mondo. Alberto Sordi, varcati i confini del nostro Paese, non è così conosciuto. Niente a che vedere rispetto a nomi universali come la Magnani o Mastroianni». “Omaggio a Roma”, prodotto dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio, prosegue intanto il suo iter mondiale tra musei, rassegne ed eventi promossi dalle ambasciate italiane all’estero.



Il film. Ma nonostante la capillare distribuzione, Zeffirelli ammonisce: «Non si capisce bene chi sia l’interlocutore principale del mio film. I politici e gli assessori cambiano e sono a conoscenza di numerose fumate grigie. La British Airways mi ha cercato personalmente, voleva proiettare il docu-film su tutte le tratte aeree. Anche un produttore americano ha cercato di comprare i diritti dell’opera, ma dopo vani tentativi ha desistito». Il senatore Mauro Cutrufo che, nel 2009, ricopriva il ruolo di vicesindaco al Campidoglio e che seguì attentamente la produzione di “Omaggio a Roma”, chiarisce: «C’è un contratto, firmato da Zeffirelli, che impedisce la commercializzazione dell’opera. La distribuzione pertanto può solo avvenire per fini culturali presso poli museali o in retrospettive ad ingresso libero».



Albertone. Per quanto riguarda l’assenza di un simbolo legato a doppio filo con la città di Roma come Alberto Sordi, Cutrufo si sottrae da ogni giudizio. «Lasciammo al maestro Zeffirelli la piena libertà artistica – ricorda l’ex braccio destro di Alemanno - Mi limitai soltanto a suggerirgli di inserire la scena in vespa di “Vacanze romane” per un motivo ben preciso: a Roma 38 turisti su 100 sono americani e a quella sequenza sono particolarmente legati».


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