Pietro Taricone, 5 anni fa lo schianto mortale del Guerriero dal cuore d'oro

Pietro Taricone, 5 anni fa lo schianto mortale del Guerriero dal cuore d'oro
di Michele Galvani
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Sabato 27 Giugno 2015, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 11:29
Dietro ai muscoli scolpiti e a quell’aspetto da macho, si nascondeva un cuore d'oro. Un uomo gentile, ironico, amante degli animali e dei bambini. Un istrione.



Per questo faceva innamorare ragazze, mamme e nonne. Pietro Taricone in fondo non era davvero O’Guerriero: piuttosto un guascone, sicuro di sé, ma con tutte le fragilità di un ragazzo di provincia (cresciuto tra Frosinone e Caserta) catapultato nel mondo dello showbiz senza il tempo di rendersene conto. Che fosse molto popolare, si è capito pienamente solo il 28 giugno del 2010. Quando i tg e i siti internet iniziano a dare la notizia del suo schianto col paracadute a Terni. Taricone, che in fondo per molti era solo quello del Grande fratello, commuove l’Italia. È in fin di vita. Ha una compagna dolce e bellissima (Kasia Smutniak) e ha una figlia di 4 anni (Sophia). Nonostante le preghiere dei fan, l’attore muore alle 2,30 di notte del 29 giugno presso l’ospedale Santa Maria di Terni.



REALITY SHOW

Taricone personaggio nasce insieme al primo storico Grande fratello. È il 14 settembre del 2000. Nella casa di Cinecittà entrano dei perfetti sconosciuti. Verranno spiati 24 ore al giorno per 99 giorni. Nessuno immagina l’impatto mediatico di quel programma. Sembrava un semplice esperimento, diventerà una rivoluzione catodica. Tra i 10 concorrenti, il più forte (televisivamente parlando) è Taricone. Non solo per essere il primo ad aver “consumato” (con la bagnina Cristina Plevani, poi vincitrice finale) in diretta, ma anche per i suoi modi, la sua parlata, le sue idee, la sua personalità. Non a caso, finito il “Gf”, verrà chiamato sul palco del Maurizio Costanzo Show per uno storico ”uno contro tutti”. Ma di «fare il giullare io non ne ho voglia, io lavoro per diventare un attore», amava ripetere. Dei trenini di Capodanno in tv non gliene fregava un bel niente. Studiava recitazione. Andava controcorrente.



Non cedeva ai soldi facili. E piano piano approda sul grande schermo. Acquisisce credibilità con “Ricordati di me”, “Radio West”, “Feisbum - Il film”, “Maradona - La mano de Dios -” e con qualche fiction (Distretto di polizia, Codice Rosso, Tutti pazzi per amore). E, a proposito di amore, è sul set che conosce la donna della sua vita. Kasia. Una relazione che sorprende solo chi non conosce Pietro. Tanto vero, questo amore, che la coppia va a vivere fuori Roma in una villa circondata dagli animali. Tanto vera questa passione che a settembre 2004 nasce Sophia. La luce della sua vita, la guida del Guerriero.



IL VOLO

Pietro e Kasia sono entrambi appassionati di sport estremi. Il paracadutismo su tutti. Il 28 giugno 2010 Taricone, insieme a un gruppo di amici, si lancia dal cielo di Terni. Qualcosa, poco prima di toccare terra, va storto. Forse una manovra errata o azzardata (l’inchiesta servirà a ben poco). Fatto sta che arriva giù troppo veloce. Chi è in zona (c’era anche la Smutniak) capisce subito che la situazione è gravissima. Il Guerriero ha un’emorragia interna, fratture multiple e un cuore che di battere non ne vuole sapere. Nonostante questo, non muore subito.



In ospedale viene operato. Starà 9 ore sotto i ferri. I medici diranno alla compagna che «un’altra persona al posto suo sarebbe morta sul colpo». Pietro, il Guerriero, invece aveva lottato con tutte le sue forze. Oggi, a 5 anni dalla sua scomparsa, il suo nome vive grazie a una fondazione (una onlus) e una scuola in Nepal, ideate e portate avanti dalla Smutniak. Per non dimenticare. E ricordare la sua generosità.
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