Rapporti tesi tra Michele Santoro e Marco Travaglio all'indomani dello strappo nella puntata di Servizio Pubblico, che ha visto il condirettore del Fatto Quotidiano abbandonare lo studio dopo un vivace battibecco con il conduttore.
Non è la prima volta che i due si trovano in disaccordo e in passato non sono mancate discussioni anche accese, ma mai finora si era visto un gesto tanto plateale da mettere in dubbio la prosecuzione di un rapporto di così lunga durata. Santoro apre le porte al collega, ma chiede che l'editorialista rispetti le regole. Travaglio invece preferisce tacere in attesa di prendere una decisione.
A provocare la rottura il duro confronto in trasmissione con il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, sulla gestione del territorio e le cause che hanno portato all'alluvione di Genova.
«Io non ho insultato nessuno», ha replicato Travaglio lasciando lo studio, inquadrato dalle telecamere. Il giorno dopo il conduttore tende la mano, ma chiede il rispetto delle regole. «Mi auguro che il comportamento di Marco Travaglio, che ha lasciato lo studio, sia stato determinato da circostanze e umori del momento - afferma -. Per quanto mi riguarda, non ho problemi a continuare il nostro rapporto nel rispetto della linea editoriale del programma che prevede attenzione e ascolto nei confronti di tutti. Se ciò non fosse possibile, non potrei che confermare amicizia e rispetto nei confronti di un giornalista che giudico eccellente e del suo giornale essenziale per il pluralismo». Nessuna replica da parte di Travaglio, parso piuttosto nervoso per la reazione del suo interlocutore. È un pò di tempo che tra i due giornalisti il clima appare teso: Santoro vorrebbe che Travaglio assumesse un atteggiamento diverso nei confronti di Beppe Grillo, che lui ritiene illiberale.
D'altra parte, i due hanno sempre avuto opinioni politiche diverse e una tale divergenza non dovrebbe essere sufficiente a provocare una rottura. Nè particolari tensioni avrebbe provocato lo spostamento dell'intervento dell'editorialista più tardi nella trasmissione, con uno spazio di dibattito dopo le sue opinioni. A rafforzare il legame anche i rapporti societari: nella Zerostudiòs, la società fondata da Santoro che produce Servizio Pubblico, c'è anche la partecipazione de Il Fatto Quotidiano.