Ron Howard: con "Genius" vi mostro in tv il mio Einstein segreto

Una scena della serie di Ron Howard
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Mercoledì 10 Maggio 2017, 21:41
Albert Einstein come non l'avete mai conosciuto. Appare così in Genius, la serie tv diretta da Ron Howard che dall'11 maggio sarà trasmessa da National Geographic (canale 403 di Sky) in prima visione
assoluta, ogni giovedì alle 20:55. «È un viaggio alla scoperta dei successi di Einstein, attraverso la storia delle sue passioni e delle sue complesse relazioni personali», dice il regista della serie, che punterà il dito sulle ruvidità di Einstein nei rapporti con le persone più a lui vicine, dai figli alle due mogli, fino alle numerose donne con cui ebbe relazioni. L'approccio che il regista ne dà è umano più che scientifico. Ad interpretare lo scienziato è il
premio Oscar Geoffrey Rush, mentre Emily Watson è la seconda moglie di Einstein, Elsa, e Samantha Colley, la scienziata Mileva Mari, prima moglie del grande studioso, spesso in conflitto, anche professionale con lui. Johnny Flynn interpreta Einstein da giovane.

Genius è tratto dal libro Einstein: His Life and Universe, di Walter Isaacson che racconta gli aspetti meno conosciuti
della vita del grande scienziato. «C'erano molte cose che non conoscevo di lui. Einstein era sottoposto a varie pressioni - dice il regista di Apollo 13 e A Beautiful Mind -, alcune create dal suo stesso comportamento, altre generate dal momento sociale e politico. Quelle pressioni lo hanno fatto diventare l'uomo e lo scienziato che è stato. La sua vita è stata piena d'intrighi e molto affascinante. La cosa meravigliosa di Einstein è che anche nelle sue intuizioni scientifiche era ricco d'immaginazione e aveva modo di raffigurare quello che intuiva. Questo da un punto di vista cinematico è importantissimo. Quando ho raccontato la vita di John Nash in A Beautiful Mind, ho
immaginato una scena in cui il matematico guarda alle forme geometriche di una cravatta ed ha un'intuizione. È qualcosa che ho solo immaginato, una licenza che mi sono preso. Con Einstein, invece, non c'è stato bisogno di inventare niente, lui ragionava davvero in maniera così creativa».

Gli anni raccontati da Howard sono quelli che vanno dalla formazione universitaria agli anni '30 e all'avvento al potere del fascismo che ne determinò il trasferimento negli Stati Uniti. Il copione di Genius era già completato ai tempi dell'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, ma alcune similitudini sono notevoli. «C'è quasi una preveggenza del mondo contemporaneo nella storia che raccontavamo. Imposizione di controlli, chiusure alle frontiere, blocco dell'immigrazione ci sono oggi come allora e quello che mi sconvolge è che allora Einstein corse dei rischi, fu ostacolato dal potere e dalla comunità scientifica piegata al potere, per il suo essere ebreo.

Siamo stati davvero molto vicini alla catastrofe, al rischio di perdere prima del tempo una delle più grandi menti umane. C'è un messaggio di avvertimento in questa storia, di cui dobbiamo fare
tesoro». Genius: Einstein è la prima serie tv mai prodotta da National Geographic, e sarà trasmessa in contemporanea in 171 paesi del mondo.
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