ROMA - Quando tutto sembrava stesse per saltare in extremis è arrivato l'accordo: Monica Maggioni è il nuovo presidente della Rai. Lo ha deliberato all'unanimità il cda che ieri si è riunito per la prima volta in viale Mazzini sotto la presidenza del consigliere più anziano Arturo Diaconale. In serata è arrivato il via libera della commissione parlamentare di Vigilanza: 29 favorevoli, 5 schede bianche e 4 contrari. Era richiesta la maggioranza dei due terzi e i votanti sono stati 38, (assenti Gionny Crosio, della Lega Nord e Maurizio Rossi del Misto). Oggi l'ultimo atto prima di chiudere la partita: la nomina del direttore generale, Antonio Campo Dall'Orto, manager toscano, da anni supporter del premier. Nella costruzione della nuova Rai voluta da Matteo Renzi sarà l'uomo chiave. La prima seduta del cda si è svolta in un clima apparentemente disteso, tra neofiti che si fiutavano a vicenda, Rita Borioni, in completo con gonna color tabacco e scarpe ed occhiali neri, è uscita sorridente, «è andato tutto liscissimo». In abito nero, l'unico più informale, senza cravatta, Carlo Freccero, «tutto bene, dovevamo solo ratificare».
DISGELO
L'accordo con Forza Italia suggella la riedizione riveduta e sommersa del patto del Nazareno.
Dal Tesoro è arrivata poi la nomina di Marco Fortis, 58 anni, di Verbania. Tecnico bipartisan, (Monti gli affidò la guida della commissione di compatibilità economica per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020). Editorialista del Sole 24 Ore, di Panorama e del Messaggero.
SÌ DELLA MINORANZA DEM
Il disgelo tra Renzi e Berlusconi potrà riverberarsi in chiave riforme quando, dopo la pausa estiva, il premier ritroverà sulle barricate la minoranza dem, i cui tre rappresentanti in Vigilanza hanno però votato per la Maggioni. Sono infatti rimaste nell'aria le scorie per lo scontro in Vigilanza e la bocciatura di Ferruccio de Bortoli, il nome proposto dai bersaniani. Qualcosa è cambiato invece nella strategia del M5S che dopo aver stretto un accordo con Sel per Freccero in Vigilanza hanno scelto di astenersi anziché votare contro la Maggioni. Per loro non è poco .
Sui nomi espressi dai partiti e dunque dalla Vigilanza sono piovute critiche anche pesanti. Ex portaborse, spin doctor, pensionati”. Professionisti insomma di livello non eccelso e poco pratici di tv. Matteo Renzi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, lo ha definito al contrario «un bel cda». Fermo restando - ha chiarito il premier - che ero tra i pochi che proponevano di cambiare il modello di selezione del consiglio». E ancora: «Ci sono direttori di giornali, esperti televisivi, donne di cultura. Anziché mettere gli astrofisici nucleari, il Parlamento ha messo esperti di comunicazione». Infine, l'Usigrai e la Federazione nazionale della stampa non contestano la scelta della Maggioni, una scelta interna alla Rai, ma disapprovano il metodo, «e la totale assenza di chiarezza sul mandato del nuovo gruppo dirigente».