Marco Columbro: «Dopo il coma in tv sono morto, non mi chiama più nessuno»

L'intervista di Marco Columbro a Repubblica Tv
di Simone Pierini
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Giovedì 28 Aprile 2016, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 09:22
"Ho vinto 13 Telegatti, sono passato da un giorno all'altro dall'essere un emerito sconosciuto ad avere l'ufficio stampa di Canale 5 che mi telefonava che mi diceva 'Hai tre giornalisti che domani vengono a casa tua, poi hai un servizio fotografico da fare". Come un'onda che ti travolge e inizialmente ti monti la testa". Inizia così l'intervista rilasciata da Marco Columbro a Repubblica Tv in cui racconta gli inizi della sua carriera, l'exploit fino al dramma dei giorni in coma e all'essere dimenticato. 

"Ho avuto come maestro Dario Fo, ho lavorato con lui e Franca Rame, ma non ho tradito il teatro perché con quello non vivevo. Lorella Cuccarini? Iniziai una trasmissione con lei, voleva che ballassi ma non ero capace. Disse: 'Non ti preoccupare'. Beh Lorella mi massacrava, otto ore in sala prove. Da lì nacque il nostro sodalizio, ci siamo divertiti molto e Antonio Ricci decise di fare 'Paperissima'". 

Poi il dramma. "Sono stato in coma 25 giorni, ricordo che sono svenuto in albergo - racconta Columbro - mi sono svegliato dopo un mese in sedia a rotelle in un centro di riabilitazione. Uscire dal coma è stata una rinascita, devi riapprendere le cose che sembravano acquisite. Dopo la malattia per la televisione sono morto. Mi sono dedicato al teatro, della mia azienda di biologico e del mio resort in Toscana". 

"La gente ancora mi ferma quando mi incontro e mi dice: 'Signor Columbro come sta? L'ho vista in televisione'. E io rispondo: 'Ma cosa fuma? Sono 15 anni che non vado in tv' - scherza concludendo - questo affetto che il pubblico ancora mi dona è una cosa che da una parte mi stupisce e dall'altro mi fa un gran piacere". 
 
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