Bentornati "Maledetti Amici Miei": Veronesi, Haber Rubini e Papaleo e lo show omaggio alla commedia di Monicelli

Maledetti amici miei
di Donatella Aragozzini
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Mercoledì 2 Ottobre 2019, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 08:22

ROMA - Il titolo è un esplicito richiamo alla commedia cult di Monicelli del 1975. Ma Maledetti Amici Miei, lo show con Giovanni Veronesi, Alessandro Haber, Sergio Rubini e Rocco Papaleo che andrà in onda da domani ogni giovedì alle 21.20 su Rai2, prodotto in collaborazione con Ballandi, «non esorcizza la morte, come il film, ma la maledizione di dover stare insieme per forza, di condividere le cose più importanti anche quando non vorresti – spiega Veronesi – Io Haber lo vedo anche se ho 39 di febbre, ma la frequentazione in certi momenti potrebbe non essere giusta».

Le sei serate prendono spunto da A ruota libera, spettacolo teatrale nato per caso, con «la scaletta fatta in cinque minuti» per sostituire all’ultimo minuto Francesco De Gregori all’inaugurazione di un teatro, successivamente andato in scena all’Ambra Jovinelli e negli ultimi mesi in giro per l’Italia. «Mi chiesero di chiamare i miei amici più strani, all’inizio non sapevamo che dire ma dopo due ore e mezza ci hanno dovuto abbattere per mandarci via – ricorda il regista toscano – Non c’è una parola scritta, è una sorta di improvvisazione pilotata dei racconti fatti a cena, perché la nostra è un’amicizia vera. A cinquant’anni ho deciso di liberarmi dei segreti, racconterò cose che nessuno sa, di De Laurentiis, di Cecchi Gori... non so se mi faranno più fare film, dopo la terza puntata». «Le dinamiche sono quelle di un gruppo di amici, non c’è un capo, l’idea è quella di buttarsi – conferma Rubini – È la nuova televisione fatta da quelli che non fanno televisione, fuori da un confine televisivo». E se Haber sostiene che Veronesi è «il direttore d’orchestra e noi gli strumenti musicali», spiegando che «cercheremo di essere noi stessi», Papaleo confessa invece di improvvisare meno degli altri: «Rispetto a loro, che sono impavidi, io sono più ragioniere, mi scrivo i pezzi». Di certo, il tono sarà molto scanzonato. «Credo molto in questa intuizione – spiega il direttore di rete, Carlo Freccero – il teatro può alimentare la televisione, che non a caso è nata negli anni 40 mandando in onda pezzi di teatro».

Accanto ai quattro protagonisti, che ospiteranno di volta in volta personaggi del cinema e dello spettacolo (nella prima puntata, Carlo Verdone), ci saranno anche Max Tortora e, unica donna, Margherita Buy, ex moglie di Rubini e amica vera degli altri tre.

Da segnalare anche il contributo di Paolo Conte, che ha realizzato per lo show una sigla iniziale diversa in ogni puntata, e Giuliano Sangiorgi, che (forse) firmerà quella di coda.

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