"Lei è un quaquaraqua", lite in diretta
a Domenica Live

Lo studio di Domenica Live
di Valeria Arnaldi
2 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 00:27 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 23:14

ROMA - Lite ad alto volume a Domenica Live, tra l’ex-deputato Giancarlo Cito e i giornalisti Mario Giordano e Pierluigi Diaco. Il tema è il vitalizio. O meglio, il suo scandalo. “La legge me lo consente”, dice Cito, riferendosi al vitalizio e al diritto di averlo. Diaco ricorda la storia processuale di Cito. E l’ex-deputato allude ad alcune dichiarazioni rilasciate dal giornalista durante una passata puntata di Forum. Diaco chiede di sapere cosa avrebbe detto in quella trasmissione, ma Cito non risponde.

La polemica è innescata.

Il battibecco è importante. Diaco esce dallo studio. Cito alza la voce: “Sono io che vengo insultato”. E ancora: “Lei sta dando la possibilità agli altri di offendermi - dice rivolto alla D’Urso - a me non me ne frega niente se Diaco sta qui o no”.

Mario Giordano strilla all’ex-deputato: “Lei è un quaquaraqua. Io sono per l’abolizione totale del vitalizio. Io quello che penso, lo dico. Lei quello che pensa non ha il coraggio di dirlo”. L’ex-deputato rilancia: “Devo chiedere a Barbara D’Urso di invitarmi nella sede, e poi voglio vedere se lei ha il coraggio di ripetere queste affermazioni. Io non ho niente da nascondere”.

Diaco rientra e Barbara D’Urso insiste per sapere quali siano le frasi alle quali ha fatto riferimento Cito “Quali? È l’Italia che se lo chiede!”. Cito la attacca: “Se non mi fa parlare, chiuda la trasmissione! Lei non mi fa parlare”.

A spiegare l’accaduto è Diaco. “Speravo trovasse il coraggio di dirlo, ma Cito si sta riferendo ad una puntata di Forum in cui ho parlato dei diritti delle coppie gay facendo riferimento anche al mio orientamento sessuale. Lei in questo collegamento ha dimostrato di essere omofobico e di essere una persona non mi faccia dire cosa…”.

Cito fa chiudere il collegamento.

“Caro Cito - conclude Barbara D'Urso - lei purtroppo ha sbagliato trasmissione. Io sono la prima paladina dei diritti civili delle coppie omosessuali”.