Patrizia Santoro (Cristiana Dell’Anna), ormai al fianco di Genny dopo la morte di Pietro Savastano, troverà un nuovo amore proprio in questo clan, mettendo a rischio equilibri fragili e armati. Genny, intanto, dopo aver perso alleati, moglie e figlio, sarà costretto a scappare a Londra, dove cercherà nuovamente di internazionalizzare i suoi traffici, aprendo una finestra sulla realtà della corruzione finanziaria londinese e del riciclaggio del denaro sporco, di cui lo stesso Roberto Saviano, in passato, ha parlato al parlamento britannico.
Portare Genny fuori da Napoli, stavolta, assumerà un significato diverso: quando andò in Honduras alla ricerca di nuove strade per il traffico della droga ne tornò cambiato, più forte e determinano, pronto per il ruolo di boss. Stavolta dovrà prendere decisioni difficili per proteggere la famiglia, svelando la sua emotività, ma anche dubbi e crepe nella ferocia camorristica, peraltro già intraviste nella serie precedente in Ciro l’Immortale.
Lui, Marco D’Amore, ritornerà: morto come criminale nella fiction, ha vestito i panni di regista di alcune delle dodici puntate della quarta serie, insieme a Francesca Comencini e Claudio Cupellini. Eppure Salvatore Esposito sui social scherza: «Come andrà a finire tra Gennaro Savastano, Patrizia, Sangue blu, Valerio e i fratelli Capaccio, ultimi superstiti della squadra dei confederati? Ma soprattutto... Ciro è morto davvero oppure no? #Nunsapitchevaspett».
Domande anche sul destino di Patrizia che, dopo l’omicidio di Scianèl (Cristina Donadio), ha postato delle fotografie con delle strane cicatrici che potrebbero lasciar pensare a una sua scomparsa dal set. Il produttore Riccardo Tozzi risponde in un’intervista a «Deadline»: «Nessuno è al sicuro. È stata una decisione consapevole fin dall’inizio per rendere tutto credibile. È come una tragedia greca».
Se l’inizio di tutto ha avuto il suo cuore a Secondigliano, se la terza serie ha guardato alle paranze dei bambini ed è entrata nel centro storico partenopeo, stavolta le sceneggiature ci portano anche in altri snodi nevralgici della narrazione criminale campana, guardando alla provincia casertana, da Castel Volturno a Villa Literno.
Si gira fino a novembre, anche in pieno agosto, con un contratto che vincola gli attori a non abbronzarsi e che li costringe a indossare giacche di pelle e maglioni, calzini e cappelli, mentre il caldo rende l’aria irrespirabile. Obbligati a mantenere il silenzio, non possono pubblicare neanche una foto o una dichiarazione che possa lasciare intendere qualcosa sulla nuova serie.
Si gira di notte e di giorno, dopo le riprese a Londra e a Bologna, è la volta di Napoli, tra le strade del centro storico dove Sangue Blu (Arturo Muselli) e Valerio (Lori De Luna) cercano di consolidare la loro supremazia, ma ci sono delle difficoltà che non avevano calcolato.
La quarta stagione andrà in onda nella primavera del 2019 e si comincia già a immaginare di portarla di nuovo sul grande schermo, dopo il successo della proiezione delle prime due puntate della terza serie al cinema, anzi Andrea Scrosati di Sky Italia dichiara: «Penso che dovremmo essere più aggressivi e andare oltre i due episodi».
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