«Storicamente, da quando sono in Rai, ho visto guerre più pericolose a viale Mazzini perché non sai mai dov’è il nemico. In Kurdistan sai che il nemico è l’Isis, la Rai è come l’Afghanistan: non sai da che parte girarti». Così, sul numero di “Chi” in edicola domani mercoledì 4 novembre, Massimo Giletti parla in esclusiva del suo del suo reportage “Uomini senza volto” trasmesso da Rai 1 e ambientato nel Kurdistan iracheno dove le milizie curde si oppongono alle milizie dell' Isis.
Ma nella lunga intervista il conduttore de “L’Arena", forte dei suoi circa 4 milioni di telespettatori, parla anche delle difficoltà dei talk show di prima serata, in particolare “Dimartedì” di Giovanni Floris e “Ballarò” di Massimo Giannini, che alcune settimane fa sono stati battuti dall’ennesima replica del film “Rambo”: «Invecchiando ho imparato a dire che ognuno ha i suoi Rambo da combattere e mi bastano i miei.
Sulla polemica per i 24 mila euro dati da Fazio a Varoufakis, Giletti replica: «Conduco il programma meno costoso della Rai rispetto ai risultati, invidio i miei colleghi che hanno sempre budget molto alti. Pagherei piuttosto la Littizzetto, la considero un valore aggiunto, sulla Littizzetto rischierei volentieri perché è una che fa la differenza. Le chiederei di venirmi incontro sul cachet, non posso permettermi quelle cifre. Però Luciana porta tanto perché crea l’attesa di quello che potrà dire anche quando non dice nulla».
Giletti parla anche di Barbara D’Urso a proposito dello scandalo emerso circa gli ospiti di cronaca nera pagati o convinti a seguire un copione. «È sempre misterioso quello che avviene da altre parti, in passato ho difeso la D’Urso perchè è una professionista, certamente ci sono dei metodi che non condivido e di cui preferisco non parlare».
Di Alessandra Moretti, suo flirt passato, Giletti dice: «L’ho avuta spesso ospite in tv perché ha grandissime qualità, è una che fa la differenza: è preparata, studia molto, ha i tempi televisivi e un primo piano molto bello».