Lo spettacolo, presentato dalla Compagnia del Teatro Alkaest, rientra nell’ambito della rassegna “Il teatro fa grande”, propone un’avventura in chiave contemporanea dove si incrociano gli attori e l’elettronica digitale, creando un’inedita “scatola magica” multimediale fatta di testo, immagini e musica. Il Signor Bonaventura era apparso sulle pagine del Corriere dei Piccolì il 28 ottobre del 1917, raggiungendo una vastissima popolarità, e in seguito sulla scena, negli anni Trenta e Quaranta, ad opera della stessa Compagnia Almirante Rissone Tofano di cui Sto era parte. Il suo è un «teatro per bambini, creato - come scrive lo stesso autore - per il divertimento e la felicità di una platea di piccoli spettatori» e per colpire piacevolmente la loro immaginazione: «ridere con qualunque mezzo, purché, s’intende, di buon gusto».
Utilizzando i suoi versi accurati, disseminati con discrezione di qualche parola rara e di qualche rima acrobatica, la compagnia milanese si reimmerge nell’immaginario di quell’ometto dal capello rosso e dai pantaloni bianchi per farne uno spettacolo contemporaneo per bambini e per adulti.
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