“Tristan und Isolde” torna a Bologna: installazioni e arte contemporanea per l'apertura del Comunale

Tristan und Isolde al Teatro Comunale di Bologna dal 24 al 31 gennaio
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Sabato 25 Gennaio 2020, 14:32

Dopo oltre vent’anni  Tristan und Isolde (Tristano e Isotta) ritorna a Bologna, la città che fece conoscere Wagner in Italia.  Sul podio Juraj Valčuha, ideazione artistica di Ralf Pleger e Alexander Polzin.

Rappresentato in Italia per la prima volta proprio al Teatro Comunale di Bologna nel 1888, Tristan und Isolde di Richard Wagner torna in scena nella Sala Bibiena venerdì 24 gennaio alle ore 18, con serata di gala e trasmissione in diretta su Radio3 Rai, in un nuovo allestimento che inaugura la Stagione d’Opera 2020. Repliche fino al 31 gennaio.

 

 

Considerato un punto di svolta nell’evoluzione del linguaggio musicale moderno e una pietra miliare della civiltà occidentale, il dramma musicale è proposto – dopo oltre vent’anni di assenza dal capoluogo emiliano – nella produzione firmata dal regista tedesco Ralf Pleger, autore di film pluri-premiato per le sue pellicole musicali innovative, e dallo scenografo e artista visivo suo connazionale Alexander Polzin, che espone le sue opere negli spazi pubblici in tutto il mondo, al loro esordio in Italia.

A dirigere l’Orchestra e il Coro del Comunale è chiamato lo slovacco Juraj Valčuha, direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli e primo direttore ospite della Konzerthausorchester di Berlino, che sarà impegnato sul podio del TCBO anche a marzo per un concerto della stagione sinfonica.

Lo spettacolo, realizzato in coproduzione con il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles dove è andato in scena lo scorso maggio, vede i costumi di Wojciech Dziedzic, le luci di John Torres e la coreografia di Fernando Melo.

Si tratta di un Tristano e Isotta dal forte impatto visivo, intessuto di citazioni concettuali che sconfinano nell’arte contemporanea tra installazioni, pareti mobili e un’enorme foresta apparentemente inerte che prende vita nei corpi dei danzatori nella scena d’amore dei due protagonisti nel secondo atto.

«Tristan è un lavoro incredibilmente moderno – spiega Ralf Pleger – Per me e Alexander l’idea di partenza è stata l’amore per quest’opera: abbiamo voluto presentarla come qualcosa al di fuori del tempo e di qualsiasi realtà».

Continua Alexander Polzin: «Abbiamo insistito sulla proiezione di immagini e forme: è uno spettacolo giocato sul piano visuale, perché ritenevamo che la storia fosse già ben nota a tutti». Il cast è affidato a voci specializzate nel repertorio wagneriano e mitteleuropeo: Stefan Vinke nel ruolo del protagonista Tristan, Ann Petersen in quello di Isolde, Albert Dohmen nei panni del Re Marke, Martin Gantner in quelli di Kurwenal, Ekaterina Gubanova come Brangäne. Con loro sul palco Tommaso Caramia (Melot/Un pilota) e Klodjan Kaçani (Un pastore/Un giovane marinaio). Nelle recite del 26 e del 29 gennaio sono impegnati nei due ruoli principali Bryan Register (Tristan) e Catherine Foster (Isolde). Il Coro del Comunale è preparato da Alberto Malazzi.

Prosegue dunque la sinergia con La Monnaie di Bruxelles, prestigiosa ribalta europea da cui il Comunale aveva importato un altro titolo emblematico del catalogo wagneriano nel 2014, il Parsifal secondo Romeo Castellucci, e con cui aveva coprodotto nel 2015 la Jenůfa di Janáček premiata con l’Abbiati. Frutto di questa sintonia internazionale sarà anche un’altra coproduzione con Bruxelles, Der Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa) di Richard Strauss, che aprirà la Stagione 2021.

«Questa collaborazione con La Monnaie – dice il Sovrintendente del TCBO Fulvio Macciardi – nasce dalla volontà di proporre a Bologna progetti innovativi che prendono vita e si sviluppano anche grazie al lavoro e alle riflessioni fatte dai due teatri coproduttori, dall'elaborazione dell'idea creativa iniziale fino alle diverse fasi che portano alla messa in scena dello spettacolo. Nell'ottica di presentare idee nuove, il Comunale sta già lavorando anche a progetti per il 2022 e 2023, perché un teatro che guarda al futuro deve avere una visione artistica in cui crede e su cui basa la sua programmazione».

Tristan inaugura inoltre un ciclo pluriennale dedicato alla cinque opere di Wagner che videro la loro prima esecuzione italiana a Bologna.
Fu infatti proprio il capoluogo emiliano a sdoganare in Italia la Gesamtkunstwerk (Opera d’arte totale) di Wagner nel 1871 con Lohengrin, divenendo una sorta di tempio sacro del wagnerismo dopo Bayreuth. 

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