Traviata, i commenti degli esperti: tanti consensi per la musica, ma i costumi lasciano perplessi

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Sabato 7 Dicembre 2013, 20:47
Tanti consensi per la musica, ma qualche dubbio sui costumi. La Traviata divide, ma non troppo gli appassionati. Il melomane Saverio Borrelli ha trovato «la parte musicale straordinaria, curata con amore nei dettagli». E anche la messa in scena ha conquistato la sua approvazione: «Si può fare, c'è una sorta di ipercinesismo per cui si devono sempre muovere, ma mi piace e non mi scandalizza nemmeno la cucina perchè è campagna». Proprio la cucina scatena invece i dubbi di Livia Pomodoro: «L'allestimento potrebbe anche andar bene, ma ho qualche dubbio sulla cucina, io gli ospiti li ricevo in salotto». L'opera conquista invece l'approvazione totale dell'ex ministro Corrado Passera: «È bellissima, bisogna avere il coraggio di cambiare e di osare». Positivo anche il commento dell'assessore alla Cultura, Filippo Del Corno: «È uno spettacolo molto bello, che porta il dramma di Verdi nel presente, recitano cantando e cantano recitando. Negativa l'impressione di Gabriella Dompè: «C'è un limite alla modernità e al realismo, per la prima della Scala ci vuole un pizzico di sogno, qui si scade nella sciatteria, nella scena della cucina di campagna non si capiva nemmeno chi era Violetta e chi era la cameriera«. Parzialmente d'accordo anche l'ètoile del balletto scaligero, Roberto Bolle, che trova «un realismo forse esagerato perchè il pubblico della Scala chiede magia e raffinatezza, vuole sognare». Bolle è rimasto stupito dalla fisicità del soprano: «Nel mio immaginario Violetta è molto raffinata, vederla in queste vesti mi lascia perplesso«. Ma ciò che è piaciuto meno al ballerino sono gli abiti, perchè in questo momento c'è bisogno di magia, non di realismo». La più delusa è la presidentessa degli Amici della Lirica, Donatella Javarone: «Questa è una Violetta violentata».



Soltanto «un po' deluso» invece Bruno Vespa, che però trova straordinari gli interpreti. Mentre Armani insiste. «Il primo atto lascia molto perplessi, ma è il mondo di adesso e il regista ha avuto molto coraggio - dice - Non mi pronuncio sugli abiti, anche se l'opera è piena di cose nuove, ma le cose migliori sono le più semplici». Comunque «la Violetta vista da Armani è un'altra», conclude.