Teatro: debutta a Roma "Il menù di ghiaccio" , trilogia della passione di Marco Ferri

Teatro: debutta a Roma "Il menù di ghiaccio" , trilogia della passione di Marco Ferri
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Venerdì 23 Novembre 2018, 19:34
La passione entra in scena e niente sarà come prima. A cominciare dal tempo che in cui si divide eros- ieri, oggi domani - mentre un inedito coro, come nelle tragedie greche, ne sottolinea  la portata dell'azione. E' una vera trilogia dell'amore  “Il menù del ghiaccio”, inedito testo e regia di Marco Ferri, in scena domani sera e domenica pomeriggio Teatro San Giustino, viale Alessandrino 144 a Roma.
Nel primo episodio, intitolato “L’algoritmo femmina” la passione è vista con gli occhi di un futuro, per certi versi inquietanti, ma il ragionamento sulla “fantapassione” rimanda alle attuali inquietudini sulla società digitale. Nel secondo, “L’anello perduto” siamo nel presente, durante uno stringente problema sociale, come il diritto alla casa”: la passione si misura con la politica, ma anche con le dinamica di una giovane coppia, entrando all’interno delle loro modalità amorose. Chiude la “trilogia della passione”, come recita il sottotitolo di “Il menù del ghiaccio”, l’episodio intitolato “Ma dovevi ammazzarmi proprio così?”, un noir sul femminicidio, visto da un’angolazione inedita, che alterna il dramma al sarcasmo, con un finale sorprendente.
Importante è la musica che accompagna i tre episodi, tre temi composti appositamente da Paola Ghigo ed eseguiti dal vivo dal Maestro Alberto Galletti. Il coro sottolinea le diverse fasi con le coreografie Pilates, a cura di Giulia Fossà. 
La compagnia  “Signori chi è di scena!” dà vità alla pièce.
«Un pièce densa, corposa, a volte profonda, altre leggera, in cui c’è dramma ma anche momenti di frizzante satira e di vera comicità – dice Marco Ferri – una machina teatrale in cui i dettagli sono tanto importanti quanto accurati.
Gli attori, che si muovono all’interno di contesti narrativi differenti, affrontano tematiche attuali e stringenti, e pur tuttavia riescono a dare vita a una messa in scena di forte impatto umano
».
La scenografia, affidata a Marzia Savi è minimalista ed elegante. I costumi di Cristina Turella sono stilisticamente essenziali, ma non per questo meno accurati. Secondo Monica Ferri, - direttrice artistica di “Signori, chi è di scena!”-
«partendo da una citazione di Honoré de Balzac, "la passione è il presentimento dell’amore e del suo infinito, è una speranza che sarà forse delusa",nel testo vivremo il rapporto tra passione e futuro prossimo; poi il rapporto di una coppia giovane col presente politico; e infine ci caleremo nello scontro interiore profondo e intimo fra passione e ribellione, contro i cliché di genere. Una prova impegnativa – conclude la Ferri – che la compagnia ha affrontato da subito con grande professionalità e passione, passione che sono certa contagerà il pubblico»
 
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