Così va in scena all'Abarico Teatro, dal 28 febbraio al 1°marzo, l'assurdità dell'uomo in tutta la sua contraddizione nonché ambiguità. In un mondo in cui troppo spesso non ci accorgiamo di essere noi stessi i nostri carcerieri, come si può raggiungere la forza di scegliere la libertà? E' questo il concetto che prova a spiegare "Sweet Home", restituendo al pubblico una storia collettiva molto articolata, che trasuda contraddizioni e svolte inaspettate e in cui il tempo è certamente protagonista. Un "tempo mancato", come quello che i confinati non hanno avuto, restando prigionieri delle Tremiti. Singole storie di uomini, ognuno con il proprio bagaglio di vita e di esperienza, che saranno raccontate per descrivere al pubblico l'aria del confino, con i suoi cameroni, i suoi odori e colori, che hanno le sfumature scure della privazione e della prigionia.
Il tema dell'omosessualità torna in scena, in un tempo in cui fantocci di uomini innamorati tra loro, bruciano nel fragore di un goliardico carnevale. Un'allegoria fin troppo chiara che purtroppo non lascia spazio alle allusioni. Pregiudizio e accettazione. Discriminazione e comprensione. Facce opposte della stessa medaglia, che raccontano un tempo ed un luogo fin troppo attuale.
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