In scena, Giovanni Nuti, cantautore, collaboratore e amico della Merini nei suoi ultimi anni, che ha tradotto in musica le sue poesie; Monica Guerritore che le ha portate a teatro in “Mentre rubavo la vita”, e un gruppo di artisti che con 24 canzoni tributeranno un omaggio alla poetessa: Simone Cristicchi, Peppe Barra, Enzo Gragnaniello, Rita Pavone, Fabio Armiliato, Grazia Di Michele, Iskra Menarini, Andrea Mirò e Dario Gay, Daniela Poggi e Renzo Arbore, ospite d'onore.
Niente rime baciate, né un reading, né un'ingessata lettura al leggio o un amarcord. Sul palco Alda Merini riprende vita con tutta la sua passione incandescente, le sue contraddizioni, i suoi tormenti, la sua sensualità e la sua dolorosa pietà.
«Bisogna solo lasciarsi travolgere - spiega la Guerritore - come faccio io ogni sera interpretando le sue canzoni: Amore irripetibile, la Piccola ape furibonda... bisogna lasciarsi andare a una serata di estrema, incandescente bellezza. Questa è la Merini in scena». Ispirato alla poesia “Una volta sognaì”, nella quale l'autrice immagina di essere una tartaruga per portare in salvo chi fugge attraverso il mare, il concerto è organizzato dal Cir, Consiglio Italiano per i Rifugiati - organizzazione umanitaria indipendente presieduta da Roberto Zaccaria - che devolverà l'intero incasso a sostegno delle attività in favore dei richiedenti asilo e rifugiati presenti sul nostro territorio, con particolare attenzione ai minori stranieri non accompagnati e alle vittime di tortura.
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