Isabelle Huppert, Milo Rau, Jeff Mills e Giorgio Battistelli: con il festival Romaeuropa il giro del mondo in 90 spettacoli

500 artisti da 34 Paesi animano la rassegna che si svolgerà in vari spazi della Capitale dal 6 settembre al 19 novembre: dal Parco della Musica al Mattatoio, dal teatro Argentina, India e al Vascello. Omaggio a Peter Brook e Battiato, spazio ai nuovi talenti e all'arte digitale

Isabelle Huppert al RomaEuropa Festival
di Simona Antonucci
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Venerdì 5 Maggio 2023, 20:59

La diva francese Isabelle Huppert entra nello Zoo di Vetro di Tennessee Williams e il coreografo anglo-bengalese Akram Khan nella Giungla di Kipling. Sidi Larbi Cherkaoui, che firma lo spettacolo inaugurale, viaggia nello spazio e nel tempo fino al Giappone del periodo Edo e il regista Milo Rau accompagna Antigone nello stato brasiliano del Parà. Irrompono l’Ucraina con il quartetto DahkaBrakha, l’Africa, con l’astro nascente della danza Qudus Onikeku, e la Cina del compositore premio Oscar Tan Dun. E poi il desert blues di Bombino e la stella della world music Fatoumata Diawara. 

 

FABRIZIO GRIFASI

È una nuova carta geografica, quella presentata dal Festival Romaeuropa, reinventata da 500 artisti provenienti da 34 diversi Paesi per sfidare i confini e tracciare un territorio aperto al confronto e al dialogo tra linguaggi ed estetiche. «Un mosaico di sguardi per osservare il presente, immaginare il futuro, tenendo conto delle radici», spiega Fabrizio Grifasi, direttore generale e artistico della manifestazione (presieduta da Guido Fabiani), presentando i 90 spettacoli che dal 6 settembre al 19 novembre animeranno la Capitale.

LE COLLABORAZIONI

Musica, teatro, danza, nuovo circo, creazioni per l’infanzia e arti digitali a comporre uno dei cartelloni più ricchi, tra le 38 edizioni della rassegna, ospitato in 13 spazi della città, grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, di Roma Capitale e Camera di Commercio e una fitta rete di relazioni e collaborazioni: dalla maison Van Cleef & Arpels, alle ambasciate (la presentazione si è tenuta nella residenza dell’ambasciatore di Spagna Miguel Fernandéz-Palacios), degli istituti stranieri di cultura all’Università La Sapienza, le accademie di Belle Arti e Silvio d’Amico, e di musei e luoghi di spettacolo: dal Parco della Musica al Teatro di Roma, Santa Cecilia, il Mattatoio e il Teatro Vascello. «Un atlante della creatività contemporanea», aggiunge Grifasi, «per scoprire quel “mondo fluttuante” che è il presente».

JEFF MILLS

Il 6 e il 7 settembre nella Cavea dell’Auditorium l’inaugurazione con Ukiyo-e, coreografia di Sidi Larbi Cherkaoui per il Balletto di Ginevra.

Nella prima settimana, il Giappone di Larbi lascerà il posto alla leggenda della techno Jeff Mills e alla coreografa Anne Teresa De Keersmaeker che in Creation 23 prosegue la sua ricerca nelle radici delle sonorità pop e blues.

ISABELLE HUPPERT

Dal 23 settembre, Isabelle Huppert in Lo zoo di vetro di Tennessee Williams (all’Argentina), mentre, dal 26 settembre, con la sua ultima produzione Tempest Project, omaggio, a un anno dalla sua scomparsa, a Peter Brook. Il coreografo Akram Khan ritorna a Roma con il suo Jungle Book Reimagined (dal 28 all’Argentina). Massimo Popolizio porta in scena L’imbalsamatore – Monodramma giocoso da camera di Giorgio Battistelli festeggiando i settant’anni del compositore. E celebra Franco Battiato il concerto di Sentieri Selvaggi. Torna il regista Milo Rau (3 ottobre all’Argentina) con Antigone in Amazzonia con la tragedia di Sofocle in Brasile. Un ponte tra differenti tradizioni è anche quello costruito in scena da Jon Maya e dal bailaor Andrés Marín in Yarin. L’Ensemble Modern di Francoforte accompagna l’icona Alva Noto; dedica a Nina Simone con il regista Luigi De Angelis.

DIGITALIVE

La creatività emergente viene ospitata al Mattatoio: il nuovo pop italiano nella sezione LineUp!, le culture digitali in Digitalive, Dancing Days, il teatro under 30 in Anni Luce e spettacoli per bambini in Kids & Family. Per due mesi spettacolari.

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