Prova generale alla Scala: i ragazzi applaudono ad Attila, gli animalisti protestano

Attila, al Teatro La Scala. Dirige Riccardo Chailly, regia Davide Livermore
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Mercoledì 5 Dicembre 2018, 19:26
Una prova generale che è già un successo: hanno applaudito per oltre 10 minuti gli under 30 che per primi hanno visto in anteprima l'Attila di Verdi, che il prossimo 7 dicembre inaugurerà la stagione lirica della Scala con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Davide Livermore.

È soprattutto la scenografia, insieme alla decontestualizzazione storica, a colpire i ragazzi: «Un'ambientazione molto inaspettata ma che mi ha sorpresa positivamente, spettacolare» ha detto Marianna, 26enne per la prima volta al Piermarini. «La decontesualizzazione credo sia una scelta molto attuale: il gioco di Verdi era proprio quello di spostare tempi e dinamiche che si riconoscono come nell'oggi e qui ci sono dinamiche politiche e storiche che vediamo ogni giorno: pensiamo ai profughi, città distrutte o al continuo scontro politico».

«Di solito sono fan delle opere coerenti con il tempo in cui sono ambientate - ha spiegato Giulia, 23enne milanese già alla terza
primina - ma nonostante questo mi è piaciuta molto». Non manca qualcuno fuori dal coro, come Marco, «più conservatore» e critico per una «rivisitazione un po' troppo moderna e le scenografie forse eccessive».

La tecnologia a teatro, con video sullo sfondo a led (per la prima volta in un teatro dell'opera in Italia) è promossa: «Non disturba la scena anzi, è di impatto e molto moderna. La scenografia non può fare tutto e oggi le tecnologie possono aiutare», ha spiegato Yemen.

E mentre in piazza Scala un gruppo di animalisti dell'Associazione Iene Vegane e Lav protesta per l'impiego in scena di due cavalli - «Teatro alla Stalla» è la scritta su uno dei cartelloni - anche nel foyer se ne discute. Per Giulia «sono proteste esagerate e ridicole: non stiamo parlando di tigri o elefanti in cattività ma di cavalli che stasera torneranno in un maneggio a pochi chilometri da Milano».

Per Alessandra invece «è ingiustificato e gratuito averli sul palco, credo che avrebbero potuto trovare qualcosa di altrettanto creativo». «Ovviamente la scenografia, gli interpreti e Chailly sono pazzeschi - ha aggiunto - ma è stato brutto per me vedere arrivare in scena i cavalli e alla fine di quell'atto non sono riuscita ad applaudire. Mi ha smontato tutto il resto», ha concluso delusa.

Nel foyer del teatro anche il sovrintendente Alexander Pereira: «Sono molto felice di vedere questi giovani con gli occhi lucenti e spero che possiamo sempre convincerli che vale la pena vedere un'opera.
Quest'anno la 'Prima under 30' compie dieci anni, speriamo ce ne siamo altre trenta, deve rimanere un'istituzione anche in futuro», ha concluso. 
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