Ozpetek porta “Mine vaganti” a teatro, all'Ambra Jovinelli e poi in tournée

Mine vaganti di Ozpetek
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Mercoledì 12 Giugno 2019, 20:19
Favola familiare, tinta di Puglia e risate, Mine vaganti arriva per la prima volta in teatro. Grande successo di pubblico e critica nel 2010 (2 David, di Donatello, 5 Nastri d'argento, 4 Globi d'oro) a portarla in scena, quasi dieci anni dopo, è lo stesso Ferzan Ozpetek, alla sua prima regia teatrale di prosa, dopo le opere liriche.

La commedia, prodotta da Nuovo Teatro e Fondazione Teatro della Toscana, sarà in prima nazionale a Roma, dal 19 febbraio all'1 marzo 2020, tra i titoli di punta della nuova stagione dell'Ambra Jovinelli, per poi partire in tournée. «È proprio Ozpetek che ha scelto di debuttare qui», sorride il produttore Marco Balsamo, padrone di casa all'Ambra Jovinelli. «Da grande artigiano quale è - dice - sta ancora lavorando al progetto e probabilmente chiuderà il cast il giorno prima del debutto».

Per ora - mentre Ozpetek è sul set de
La Dea Fortuna con Stefano Accorsi ed Edoardo Leo - si sa solo che i due fratelli leccesi (il giovane Tommaso che torna a casa per confessare la sua omosessualità, e Antonio, che lo brucia sul tempo rivelando la propria) saranno Arturo Muselli e Giorgio Marchesi. Francesco Pannofino è, invece, il padre Vincenzo Cantone (che al cinema fu Ennio Fantastichini) e Paola Minaccioni sua moglie Stefania. «Non ci siamo ancora confrontati nemmeno io e lui - ammette Pannofino, alla sua prima volta con Ozpetek - ma è una grande onore interpretare quel ruolo, che è stato di un collega, un amico».

Intanto, l'Ambra Jovinelli, che ha chiuso la stagione «superando quota 100 mila spettatori», si prepara a una stagione «all'insegna del divertimento - anticipa il direttore artistico Fabrizia Pompilio - Anche se restano i nostri capisaldi: drammaturgia contemporanea, riscrittura di grandi classici e cinema».
In tutto, 12 titoli da ottobre ad aprile al motto di
Prova a perdermi, con piccola anteprima di Alessandro Haber, Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Giovanni Veronesi e il loro A ruota libera (13-14 settembre).

Poi, a tutto cinema con Giuseppe Battiston, che dieci anni dopo riprende l'omaggio di
Orson Welles Roast. E con Vinicio Marchioni protagonista e regista di un cult come I soliti ignoti dal film di Mario Monicelli, scritto da Age e Scarpelli, al debutto per le feste di Natale. «Sto ancora cercando chi potrà prendere la parte di Totò - racconta lui - Per me ho scelto quella del Pantera, così potrò scherzare in scena con la piccola balbuzie che ho nella vita».

Si prosegue poi con le monografie d'autore, quest'anno pensando all'acclamato Florian Zeller di cui Gioele Dix dirige
A testa in giù con Emilio Solfrizzi, mentre Serena Autieri e Paolo Calabresi interpretano La menzogna, diretti da Piero Maccarinelli che dello stesso autore annuncia per la prossima stagione anche Il figlio. Pugno allo stomaco per Il nodo dell'americana Johnna Adams sul tema della scuola, con Ambra Angiolini e Ludovica Modugno guidate da Serena Sinigaglia. Da Cervates, il Don Chisciotte di Alessio Boni. E poi si ride ancora con Eduardo De Filippo e Ditegli sempre di sì diretto da Roberto Andò per Carolina Rosi e Gianfelice Imparato; Teresa Mannino in Sento la terra girare; Ale e Franz con Nel nostro piccolo; e anche con la lirica, nell'evento internazionale The Opera locos.
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