Momix, un anno dopo il debutto torna a Roma “Alice”, dal 12 febbraio al Teatro Olimpico

Momix, un anno dopo il debutto torna a Roma “Alice”, dal 12 febbraio al Teatro Olimpico
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 16:02
Dopo il tutto esaurito della scorsa stagione, dal 12 febbraio al 1 marzo al Teatro Olimpico per la Filarmonica Romana torna Alice, ultima creazione di Moses Pendleton per i Momix. E’ l’atteso ritorno della leggendaria compagnia americana che quest’anno festeggia i 40 anni di attività. Lo spettacolo si inserisce nell’ambito delle Giornate della Danza della Accademia Filarmonica Romana e dopo Roma andrà a San Donà di Piave (3-5 marzo), Thiene (7, 8 marzo), Torino (11-15 marzo) e Milano (18 marzo-5 aprile).

Carismatico creatore e direttore artistico della compagnia, Pendleton propone uno spettacolo che si ispira alla celebre fiaba di Lewis Carroll
Alice nel Paese delle Meraviglie. La vera Alice ha spinto Carroll, un timido professore di matematica dell’epoca vittoriana, a scrivere il suo fantastico racconto di avventure clandestine per lei, quando aveva solo 10 anni. Questo piccolo racconto, protagonista la stessa Alice ‒ una bimba sperduta in un universo fantasmagorico ‒ è familiare adesso alla maggioranza dei bambini e adulti del mondo. Nel cast di personaggi dal coniglio bianco al cappellaio matto e alla implacabile regina di cuori, il coreografo ha scelto di infilarsi nella tana del coniglio in un mondo magico dove il corpo umano si trasforma e niente è ciò che appare.

Nel 2020 i Momix celebreranno i 40 anni di vita, ma come racconta Moses Pendleton fondatore della compagnia
«celebriamo anche il primo anniversario di Alice da quando ha avuto la sua prima mondiale a Roma proprio un anno fa».
Sebbene non siano stati apportati cambiamenti sostanziali, dalla prima mondiale ad oggi è stato fatto un grande e costante lavoro di rifinitura.
«Il cast è rimasto lo stesso – prosegue Pendleton - quindi ognuno dei ballerini ha avuto un anno per approfondire i propri ruoli, sentirsene più sicuri e trovare nuovi modi di affrontare ogni momento dello spettacolo. Nulla è mai considerato finito in Momix. Dico sempre ai ballerini alla chiusura di ogni sipario che è stata una grande performance che merita ulteriori prove, per rendere lo spettacolo un'esperienza migliore a tutto tondo».
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