Miss Marple: il giallo arriva a teatro. Applausi per Maria Amelia Monti

Un momento di "Miss Marple, Giochi di Prestigio", in scena all'Ambra Jovinelli fino al 23 dicembre. Foto Lanzetta-Capasso
di Roberta Savona
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Giovedì 13 Dicembre 2018, 17:53
Sarà in scena fino a domenica 23 dicembre con "Miss Marple, Giochi di Prestigio", l'attrice Maria Amelia Monti nei panni dell'immortale personaggio descritto da Agatha Christie in dodici romanzi passati ormai alla storia del giallo d'autore. E non stupisce come il genere e i suoi derivati, siano tra i più seguiti dal pubblico che premia la prima serata all'Ambra Jovinelli con un tutto esaurito. Nella versione teatrale messa in scena per la prima volta in Italia dal regista Pierpaolo Sepe che sviluppa l'adattamento teatrale di Edoardo Erba (traduttore dei romanzi della Christie), la tenera ironia della Monti restituisce alla platea un personaggio che crea dipendenza, con le sue battute contagiose che accompagnano la folla anche al termine della piéce. Sul palco con i pregevoli colleghi Roberto Citran, Sabrina Scuccimarra, seguiti dall'energica folla di giovani attori Sebastiano Bottari, Marco Celli, Giulia De Luca, Stefano Guerrieri e Laura Sereni, la Monti si destreggia tra golfini di lana tessuti a maglia e i bicchieri di cherry di troppo, con cui edulcora i dissapori che regnano tra i protagonisti della vicenda, il tutto incorniciato dal prezioso impianto scenico di Luigi Ferrigno, esaltato dalle luci di Cesare Accetta e dalle musiche di Francesco Forni. Cinti dai costumi di Alessandro Lai, gli attori diretti da Sepe sono parte di un tableaux vivants che si muove veloce e a tratti resta immobile, a sottolineare gli affanni dei protagonisti che corrono dietro le proprie vite, a caccia di un'introvabile serenità. Maria Amelia Monti inventa la sua Marple con il benestare di Sepe, che porta in scena una Miss Marple più imprevedibile e decisamente simpatica, lontana da quel british humor spesso insapore. La sfrontatezza e l'energia dei colleghi di palco, lo scenario imponente mischiato alle luci e a quel gusto semicupo e ferruginoso dei materiali scelti, contribuiscono alla magia del giallo, compiuto per la prima volta a teatro, luogo della dissimulazione per eccellenza e dove può riuscire il trucco più prestigioso di tutti.  
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