Michieletto alla Staatsoper di Berlino: «La mia Jenůfa vittima di una società brutale»

Jenůfa del compositore ceco Leoš Janáček, regia di Michieletto
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Sabato 13 Febbraio 2021, 16:22

Segna il debutto del regista Damiano Michieletto alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino il nuovo allestimento dell’opera Jenůfa del compositore ceco Leoš Janáček. Sul podio della Staatskapelle Berlin è impegnato il direttore d’orchestra inglese Sir Simon Rattle. Protagonista il soprano finlandese Camilla Nylund, per la prima volta nel ruolo del titolo.

Lo spettacolo va in scena e viene trasmesso in streaming sabato 13 febbraio alle 20.15 su www.3sat.de e www.staatsoper-berlin.de per la visione in Germania, Austria e Svizzera. Successivamente – in data da definirsi – sarà programmato anche su Mezzo TV per la diffusione in Italia e in tutto il mondo.

«Il modo in cui Janáček ha scritto il libretto fa sì che questa storia parli all’umanità, a tutti – dice il regista Damiano Michieletto –. È la storia di una bella ragazza che è incinta e che vuole essere felice insieme al suo amante. La tragedia si compie perché la società ha un problema nei confronti di questa situazione, e questo porta a esiti brutali. Penso sia molto importante non giudicare i personaggi e le loro azioni, ma cercare di empatizzare con loro e presentarli in una prospettiva complessa».

Il regista sceglie quindi di concentrarsi sulla caratterizzazione e sulla psicologia dei personaggi, liberando l’opera da qualsiasi aspetto folkloristico, utilizzando immagini chiare e rigorose che rimandano all’idea di una freddezza sia esteriore e sia interiore.

Basata sulla pièce Její pastorkyňa (La sua figliastra) di Gabriela Preissová, Jenůfa è stata rappresentata per la prima volta al Teatro Nazionale di Brno il 21 gennaio 1904 e ha avuto il suo battesimo berlinese proprio alla Staatsoper Unter den Linden nel 1924. L’opera tratta temi ancora oggi tragicamente attuali.

Una donna è oppressa dal giudizio morale del villaggio: Jenůfa è incinta ma il suo amante Števa si allontana da lei e ritira la sua promessa di matrimonio.

Dopo la nascita del bambino, anche la matrigna Kostelnička si preoccupa per la reputazione di Jenůfa, e quando il pretendente Laca si offre come sposo della ragazza lei pensa che senza il pargolo la vita di tutti potrebbe essere migliore. Sotto il ghiaccio del torrente verrà rinvenuto il corpo di un bambino.

Questo capolavoro del realismo musicale del primo Novecento pare intriso di suggestioni autobiografiche. Janáček perse infatti prematuramente i suoi due figli: prima Vladimír nel 1890 e poi nel 1903, durante la composizione di Jenůfa, Olga, alla memoria della quale dedicò l’opera.

Accanto a Camilla Nylund nel ruolo principale, il cast per la messa in scena a Berlino comprende Hanna Schwarz (La vecchia Buryjovka), Stuart Skelton (Laca Klemeň), Ladislav Elgr (Števa Buryja), Evelyn Herlitzius (Kostelnička Buryjovka), Jan Martiník (Mugnaio), David Oštrek (Sindaco), Natalia Skrycka (Moglie del Sindaco), Evelin Novak (Karolka), Adriane Queiroz (Barena), Aytaj Shikhalizada (La pastora), Victoria Randem (Jano) e Anna Kissjudit (Tetka). Il Coro della Staatsoper di Berlino è preparato da Martin Wright.

Le scene sono firmate da Paolo Fantin, i costumi da Carla Teti e le luci da Alessandro Carletti, storici collaboratori di Michieletto. La coreografia è di Thomas Wilhelm e la drammaturgia di Benjamin Wäntig. Dopo Jenůfa alla Staatsoper di Berlino, Damiano Michieletto sarà impegnato con la Salome di Richard Strauss alla Teatro alla Scala di Milano trasmessa in diretta da Rai Cultura su Rai5 il prossimo 20 febbraio alle 20.00; sul podio Zubin Mehta.

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