La Scala, il contratto di Meyer dal primo marzo. Da risolvere la successione di Pereira

Dominique Meyer, sovrintendente della Scala
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Lunedì 30 Settembre 2019, 19:48
Il contratto di Dominique Meyer alla Scala di Milano partirà dal 1 marzo 2020, quando lascerà la Staatsoper di Vienna, ma già da metà dicembre, cioè da quando andrà via l'attuale guida Alexander Pereira, avrà un contratto come sovrintendente designato, che gli permetterà di intervenire in caso di bisogno.

«Se c'è un problema ci sarò», ha detto Meyer che ieri in teatro ha incontrato sia Pereira sia il direttore musicale Riccardo Chailly. «Dal 15 dicembre al 1 marzo formalmente fra i miei poteri e quelli del direttore generale Maria di Freda contiamo di gestire la transizione - ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala che della Scala è presidente - ma Meyer potrà dare una mano: sarà sovrintendente designato per due mesi e mezzo». 

Meyer, che ieri ha ascoltato alla Scala il concerto della Filarmonica diretto da Riccardo Chailly, e poi ha incontrato lui e alcuni musicisti, questa mattina si è presentato in teatro alle 8.15. Poco il tempo che ha passato nel suo nuovo ufficio di fronte a quello del sovrintendente uscente Alexander Pereira, che dal 15 dicembre andrà a guidare il Maggio Fiorentino.

Oggi Meyer ha dedicato il suo tempo a parlare con il maestro Chailly, che è direttore musicale, «un po' dei progetti e delle cose in sospeso». «Già lo conosco - ha aggiunto - e ci sentiamo anche al telefono». Altro tempo Meyer lo ha trascorso con il direttore generale Maria Di Freda e con Pereira, prima di conoscere i membri del cda durante la seduta di oggi. «Con Pereira - ha detto ai giornalisti mentre lasciava il teatro - abbiamo deciso di fare le cose per bene. Ci conosciamo da tanti anni. Lui è pronto a lavorare e anch'io, quindi faremo del nostro meglio».

«Oggi mi hanno dato la tessera per entrare e io ho sbagliato» ha sorriso diventando serio quando ha parlato della sua emozione entrando in teatro. «Meraviglioso. Molto emozionante. Io - ha aggiunto in un perfetto italiano - non sono di legno né di ferro». Alcune questioni aperte ancora restano. Non tanto lo stipendio di Meyer quando diventerà sovrintendente (240mila euro, come Pereira, ovvero il tetto di legge) quanto quello da sovrintendente designato. E poi resta da decidere se avrà un direttore artistico, «ma è giusto, se mai sarà - ha spiegato Sala -, che lo scelga lui», seppure il cda si è detto «favorevole a un direttore artistico» e possibilmente «italiano».

Altra questione è quella della presidenza dell'accademia della Scala. Ora a guidarla è Pereira che ha avviato un importante accordo per l'apertura di un conservatorio in Arabia Saudita, ma che non potrà restare a capo della struttura ora che diventa sovrintendente di un altro teatro. «Con il nostro statuto non è possibile» ha spiegato Sala. «Originariamente i due ruoli non erano abbinati, Pereira aveva chiesto di riassumerli. A questo punto - ha osservato - rifletteremo se sarà Meyer oppure no, dipende anche dalle alternative».

Sala ha ammesso che questo potrebbe creare difficoltà con l'Arabia. «Se i progetti diventano ad personam ci può essere qualche problema, ma d'altro canto - ha concluso - la regola è la regola».
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