Un viaggio nell'animo umano, con il deserto negli occhi e nelle orecchie di chi saprà vedere e ascoltare. E' il mare di sabbia
Rubʿ al-Khālī, che ricopre un quarto della
Penisola Arabica e che è noto anche come
"Il Quarto Vuoto", soprannome che da il titolo allo spettacolo diretto da
Gina Merulla, in scena il 28 e 29 gennaio al
Teatro Hamlet. La regista e autrice dell'opera, dirigerà l'attore
Mamadou Dioume, che da tempo lavora con
Peter Brook e che a sua volta, sarà affiancato sul palco da
Sabrina Biagioli, Massimo Secondi e
Fabrizio Facchini, tutti guidati dalla voce del deserto interpretata da
Andrea Lavagnino. Lo spettacolo, che dopo Roma farà tappa Napoli nel
Teatro Galleria Toledo, racconterà al pubblico di uno dei più grandi ed inospitali deserti del mondo, quel
"quarto vuoto" così sconosciuto ed estremo, che diviene parafrasi del nostro sé più recondito, anch'esso disabitato ed altrettanto ignoto. Il testo di Merulla condurrà il pubblico in un viaggio esplorativo dentro se stessi, attraverso un cammino interiore, in quel labirinto straniero che è l'animo umano.
Attori e spettatori si troveranno così a confrontarsi con il proprio
"quarto vuoto", in un complesso e curioso percorso di ricerca che affronteranno senza difese, oltrepassando i confini della consapevolezza e ascoltando la voce del deserto che gli mostra la via verso il sapere. Un cammino incosciente, che offrirà momenti comici, dolorosi e sorprendenti, in cui i corpi degli attori muteranno in un perpetuo movimento, cambiando così come cambiano costantemente anche le dune del deserto. Nello spettacolo la parola (quasi assente), lascia il posto al movimento del corpo, che incede sulla musica e si racconta attraverso le esecuzioni di ballerini e performer impegnati in una ricerca di azioni quasi primordiali, rese a tempo del proprio ritmo interiore.