Il coreografo Sanou a Torinodanza mette in ballo la condizione dei rifugiati

Du Désir D'Horizons
di S. Ant.
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 15:57
Nuovo debutto al Festival TorinoDanza. In prima nazionale, il 25 e il 26 ottobre alle Fonderie Limone Moncalieri (ore 20,45), il nuovo lavoro del coreografo del Burkina Faso Salia Sanou.

Con
Du désir d’horizon Salia Sanou esplora i suoi temi prediletti: la terra d’origine, lo sradicamento, l'esilio, il rapporto con i confini. L’eco di questi pensieri risuona nei testi di Nancy Huston, in particolare in Limbes (Limbo, un omaggio a Samuel Beckett), a cui Sanou attinge per la realizzazione dello spettacolo.

Ma fonte d’ispirazione primaria è la condizione dei corpi, degli spazi e delle atmosfere percepite durante i workshop di danza che ha condotto nei campi profughi del Burundi e del Burkina Faso, come parte del progetto “Refugees on the Move” avviato dalla African Artists for Development Foundation.

«È difficile descrivere l’esperienza che ho vissuto come artista lavorando nei campi profughi, ma ho subito capito che attraverso la danza e solo con la danza avrei potuto testimoniare e condividere le mie emozioni», dichiara Salia Sanou. «Attraverso i corpi dei danzatori e i testi di Nancy Huston ho cercato di costruire uno spazio coreografico in cui le dimensioni della solitudine e dell'alterità parlano allo stesso tempo di oscurità e luce, di vuoto e speranza raccontando il desiderio di un orizzonte».

Il risultato è una composizione in cui il vocabolario coreografico dà spazio al significato e alla riflessione sulla delicata situazione dei rifugiati e sulla sua risonanza in ognuno di noi. L'orizzonte è il futuro, una linea di fuga, uno spazio aperto oltre il quale Sanou dipana un racconto emotivo, l’esilio interiore che ciascuno porta con sé come dote inalterabile di forza, di lotta e di desiderio.

Creato nel 2016 lo spettacolo arriva per la prima volta in Italia dopo una lunga tournée di 100 repliche tra Europa, Africa e Sud America. Salia Sanou, nato nel 1969 a Léguéma, nel Burkina Faso, è danzatore e coreografo. Prima di avvicinarsi alla danza ha studiato recitazione a Ouagadougou. È entrato a far parte della compagnia di danza di Mathilde Monnier nel 1993 al National Choreographic Centre di Montpellier.

Successivamente all’École des Ensembles Dramatiques de Ouagadougou ha incontrato Saydou Boro, con il quale ha fondato nel 1995 la compagnia Salia nï Seydou. Insieme coordinano la biennale Body Dialogues a Ouagadougou e il Centro di sviluppo coreografico "La Termitière", primo nel suo genere in Africa.

Salia Sanou è stato per molti anni anche direttore artistico dei Rencontres Chorégraphiques de l’Afrique et de l’Océan Indien (Culturesfrance), organizzati dal Centre National de la Danse di Pantin, dove è stato in residenza dal 2008 al 2011.
Nel 2011 ha fondato la compagnia Mouvements Perpétuels. Più recentemente ha creato Doubaley (The Mirror) con il musicista giapponese Takumi Fukushima e Clameurs des Arènes creato nel luglio 2014 per il festival di Montpellier.
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